IL MONITO CLINI: VIVREI VICINO A UN TERMOVALORIZZATORE. COSI` COME FANNO I CITTADINI DI BRESCIA O COPENAGHEN

«Gli inceneritori non fanno paura»

Il ministro: ««Ci sono due lobby, quella che si oppone alla gestione razionale dell'immondizia e alla realizzazione degli impianti, e quella che ha un florido mercato nello smaltimento dei rifiuti gestiti dalla malavita». Entro lunedì il piano per i rifiuti di Napoli arriverà alla Ue
11 gennaio 2012 - Mariano Rotondo
Fonte: Roma

NAPOLI. Piaceranno davvero poco al sindaco Luigi de Magistris le parole del ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, che in sostanza si schiera dalla parte dei termovalorizzatori e invita i cittadini partenopei a non aver paura degli impianti tanto odiati dal primo cittadino che intende perseguire "la rivoluzione ambientale". Il ministro, infatti, in un'intervista rilasciata a "Sette", che verrà pubblicata sul prossimo numero, esordisce con una frase da brivido per l'ex pm e la sua Giunta: «Napoletani, non abbiate paura degli inceneritori». Per Clini - si legge - ad acuire il problema concorrono due lobby, «quella che si oppone alla gestione razionale dei rifiuti e alla realizzazione degli impianti, e quella che ha un florido mercato nello smaltimento dei rifiuti gestiti dalla malavita». «La cattiva informazione - afferma ancora nell'intervista il titolare del delicato dicastero - ha martellato per un ventennio i napoletani, convincendoli che gli impianti di smaltimento siano un male assoluto per la salute e l'ambiente». Ma vivrebbe, Clini, accanto a un termovalizzatore? «Sì», risponde. «Non credo di essere modificato geneticamente rispetto a un cittadino di Copenaghen odi Brescia». Insomma se dipendesse soltanto dal ministro Clini il termovalorizzatore di Napoli Est si farebbe eccome, nonostante la convinzione del Comune che durante l'incontro del 5 dicembre in Prefettura ottenne di poter valutare soluzioni alternative per l'impianto. Tuttavia per l'inceneritore a Ponticelli c'è un bando aperto e ad oggi è già arrivata una proposta. Ma a Clini preme ancora l'incontro del 15 gennaio a Bruxelles dove c'è da evitare probabilmente la condanna più grave e ad ogni modo ben più importante in termini economici e per il futuro della gestione dei rifiuti in Campania: quella per la procedura d'infrazione. Al territorio, infatti, costerebbe una sanzione di circa 160 milioni oltre all'impossibilità di sbloccare fondi per altri 140 milioni. «Stiamo preparando il rapporto per la Commissione Europea che presenteremo lunedì - spiega - Tra qualche giorno è invece fissato l'incontro con la Commissione Ambiente. Speriamo di riuscire a convincerli», conclude. Proprio lunedì mattina, a Roma, il ministro ha incontrato gli assessori all'Ambiente di Regione, Provincia e Comune parlando di un documento condiviso da presentare a Bruxelles con la speranza che le buone intenzioni possano trasformarsi in prove convincenti per i vertici dell'Unione Europea in termini di ambiente. Una prima bozza del piano da proporre all'Ue verrà scritta già da oggi dai tecnici del ministero per poi essere discussa insieme alle istituzioni locali in una nuova riunione nella Capitale che si terrà nei prossimi giorni. A quanto pare, al momento, l'unico vero problema per mostrare coesione di tutti gli Enti davanti alla Commissione è proprio il termovalorizzatore su cui sono d'accordo per la realizzazione sia il ministero che la Regione e la Provincia, mentre il Comune non intende assolutamente neppure parlarne.

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