LA POLEMICA ASSESSORE AL BILANCIO REALFONZO TAGLIA CORTO: «NON È POSSIBILE ALCUNA ASSUNZIONE NELL'ASIA»

Caso Rossi, de Magistris: serve un napoletano

11 gennaio 2012 - Pierluigi Frattasi
Fonte: Roma

NAPOLI. Il ricordo delle montagne di " monnezza" in strada, dell'odore acre dei rifiuti dati alle fiamme, è ancora fresco nei napoletani, che nell'emergenza ci hanno vissuto pure l'ultima campagna elettorale per le amministrative. «Si tratta di fatti vecchi - commenta il primo cittadino Luigi de Magi-stris - Si sa che i processi nazionali ed internazionali hanno tempi molto lunghi e le sentenze possono arrivare a distanza di anni dai fatti». Quasi un esito scontato sembrerebbe per il sindaco la condanna della Corte dei diritti dell'Uomo di Strasburgo. «Noi viviamo il paradosso di dover pagare le multe per chi nel passato ha commesso disastri - dice - mentre nel presente risolviamo i problemi. Le fotografie che hanno portato a questa sanzione ormai non ci sono più. Il nostro compito, adesso, è convincere le autorità straniere che la musica è cambiata. Ad ogni modo, le sentenze vanno rispettate e la sanzione è giusta». Passaggio e commento (obbligatori), de Magistris li dedica al presidente uscente di Asia, Raphael Rossi (i due nella foto insieme con il vicesindaco Tommaso Sodano), chiamato a risolvere il problema proprio nel pieno della crisi ed uscito da poco di scena tra non poche polemiche. Al centro dello scontro l'assorbimento in Asia di 21 lavoratori ex dipendenti del disciolto Consorzio di Bacino Napoli 5»: Rossi che avrebbe detto no a tali assunzioni, mentre l'Asia sottolineava che non c'era stata «nessuna forma di pressione indebita, tutte le decisioni sono state assunte all'unanimità dal Cda»» «Raphael Rossi - taglia corto de Magistris, voglioso di archiviare la storia - ha concluso il suo mandato con la fine del periodo di emergenza. Dopodiché, serviva una persona che meglio conoscesse il territorio, insomma un napoletano, per potersi occupare della nuova fase di gestione ordinaria». Con le navi olandesi, sembra voler dire il sindaco, la fase dell'emergenza è finita. Proprio ad alcune attività connesse al loro arrivo avrebbero dovuto lavorare, per conto di Asia, i 23 dipendenti dell'ex bacino Napoli 5. Almeno così prevedeva la delibera di giunta del 2 agosto 2011. «Una delibera di indirizzo - spiega l'assessore al Bilancio, Riccardo Realfonzo, che quel giorno, però, era assente - da sottoporre ad atti conseguenti. Non una stabilizzazione, ma un utilizzo temporaneo del personale fino al 31 dicembre scorso». Da allora, poi, nessun atto ufficiale da parte di Palazzo San Giacomo, «solo qualche comunicazione ad Asia dell'architetto Giuseppe Pulii, coordinatore del dipartimento Ambiente - prosegue l'assessore - ed un ordine del giorno del consiglio comunale a novembre». Insomma, nessuna assunzione stabilita. «Asia non pub assumere - ribadisce Realfonzo - ha già raggiunto il limite di legge per le spese di personale».

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