Attracca nel porto il cargo "Nordstem": dovrà trasferire tremila tonnellate a viaggio

L'immondizia emigra all'estero De Magistris: "Un fatto storico"

Partono le operazioni di carico sulla nave olandese
Premio alla indiscussa determinazione della giunta comunale che costruisce una nuova opzione di smaltimento
Ma i rifiuti andranno in un inceneritore, proprio quello che il Comune non vuole e su cui la Regione insiste
10 gennaio 2012 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli

MANCA solo l'ok di una fantomatica centrale operativa da Houston perché la scena diventi surreale. Miroslaw Borowik, sessantenne comandante del ferravecchio Nordstern, polacco nato a New York dagli occhi sottili e divertiti, si affaccia dal cargo.
DA UN'OCCHIATA alla parata di auto blu parcheggiate e soprattutto alla distesa di telecamere e giornalisti e fotografi con gli obiettivi puntati sulle balle di immondizia sollevate dal muletto e poi riprese dall'enorme gru, prima che l'equipaggio ne sorvegli le operazioni di sistemaz i o ne nella stiva. Indica quella "merce" e sorride di cuore, master Borowik, rivolto in lingua madre al suo "secondo": «Non sapevo che sarei diventato famoso per un carico di "garbage», la monnezza.
Ore 13.45, molo 44, area est del porto di Napoli. Ecco, sembra l'invio di uno shuttle ma partono in realtà, via mare, le prime 3mila tonnellate di rifiuti che arrivano dritte dritte dall'impianto di Caivano. Operazione les, la chiama scherzosamente qualcuno: ovvero, Immondizia emigrante estero. Non una novità, in teoria, se si pensa ai treni di Bassolino, e persino alle navi (ma lì l'immondizia viaggiava in maleodoranti container sigillati) di altri commissari. Stavolta la trasparenza e l'efficienza sono massime, i costi di intermediazione abbattuti, la catena dei divieti virtuosamente superata. E il sindaco Luigi de Magistris, casco di sicurezza blu in tinta con il cappotto, non risparmia parole importanti. Si tratta di «un fatto storico», dice. E sottolinea che «il risultato straordinario è dovuto al lavoro fatto da tutte le istituzioni in squadra: Comune e Provincia di Napoli, Regione e Autorità portuale».
La destinazione è Olanda, l'inceneritore stavolta è di proprietà degli smaltitori Avr, Afvallverwerking, di Rotterdam. Costo, 112 euro a tonnellate invece dei 160-170 con cui la Puglia, ma anche la Liguria, ci fanno (e si fanno) ormai da molto tempo il "regalo" di incamerare la nostra spazzatura nei loro impianti. Le operazioni di carico dureranno fino a tutta la notte prossima e solo mercoledì mattina la Nordestem riprenderà il largo alla velocità contenuta di 10 nodi, per approdare, dopo uno scalo tecnico a Celita in Spagna, nei Paesi Bassi entro e non oltre le 12 del 21 gennaio prossimo. I viaggi da tremila tonnellate ciascuno dureranno circa 2 anni per un totale contrattualizzato di 200mila tonnellate, le tipologie di rifiuti autorizzate sono i codici 19 e 20: cioé la frazione (tendenzialmente) secca e il tal quale. Si tratta di una via di fuga, utile e ben scovata, per evitare di ritrovarsi ancora con un'emergenza alle portee nessuna soluzione tampone. Tuttavia, come noto, si tratta di una mezza vittoria e di una mezza, cocente sconfitta. Anche se il sindaco ha buon gioco a sdrammatizzare e ieri, in riunione con Confesercenti, strappa sorrisi: «Per fermare la nave devono solo bombardarla». Mezza vittoria, dunque. La partenza della No rdstem è il premio alla indiscussa determinazione di una giunta comunaleche, grazieall'apporto della vituperata Sapna provinciale e a Palazzo Santa Lucia, oltre al lavoro quotidiano di Asia, è riuscita a costruire una nuova opzione di smaltimento e anche una limpida interlocuzione internazionale, dopo la gravissima crisi di credibilità delle istituzioni locali, seguita al disastro rifiuti. In sintesi: un "ombrello" di qualità in vista di eventuali, ulteriori emergenze. Ma, inesorabilmente, il fischio di partenza del cargo consacra anche l'eterno immobilismo del ciclo rifiuti, visto che si celebra l'invio dell'immondizia all'estero, in mancanza ancora — sia a Napoli sia nella regione— di quelle soluzioni strutturali anti-crisi che l'Europa ci chiede; tanto più che sono passati tre anni dalla chiusura dell'emergenza, e pendono sul nostro capo multe imminenti per le inadempienze che si trascinano.
Basti soffermarsi sull'ultimo segmento del celebrato viaggio delle navi: dove finisce l'immondizia di Napoli? Proprio in un inceneritore: l'impianto che il Comune non vuole, e che la Regione insiste nel prevedere. Ma per il sindaco non si tratta di una contraddizione e lo fece spiegare, nei suoi ultimi minuti di operatività, all'ex presidente Rossi diAsla: «Vogliamo ammortizzare e quindi sfruttare virtuosamente quelle strutture ormai superate nel mondo, che se costruissimo qui diverrebbero antieconomiche appena terminati i lavori».
Non c'è ombra di prospettive ingannevoli, tuttavia, nella giornata che vede le istituzioni locali strette intorno ad un «risultato importante». E le candide balle vanno, in senso letterale. Mai i rotoloni di spazzatura napoletana, si pub dire, sono stati così bianchi e perfettamente quadrati, mai tirati così a lucido in uscita dagli stir. Così presidenti degli enti, consiglieri comunali, tecnici italiani e anche stranieri (ve ne sono di olandesi inviati dalla Avr, e c'è il tedesco Roger Klingenberg che ha assistito Asia) stanno col naso all'insù a seguire il percorso delle balle che dai tir vengono con mosse prudenti sistemati in stiva, attraversola fase del rizzaggio sulla pedana. Al porto c'è la folla istituzionale delle grandi occasioni e un vento di tramontana con gelo non meno irrituale awolge, oltre al sindaco de Magi stris, il suo assessore ai rifiuti Tommaso Sodano, l'assessore regionale Romano. il nresidente della Provincia Luigi Cesaro insieme con i rispettivi steff tecnici e ai vertici di Asla, con il neo-presidente Raffaele Del Giudice e l'amministratore delegato Daniele Fortini. Aggiungerà ancora de Magistris: «Questo lavoro permette a Napoli di respirare, perché siamo già usciti dall'emergenza ai primi di agosto, ora i viaggi con le navi ci consentono di migliorare la situazione e di non avere più precarietà». Appena più concentrato sul cargo, occhi fissi su tutti i livelli di operazioni, il comandante della capitaneria, l'ammiraglio Domenico Picone, si prende gli elogi del primo cittadino e si limita a osservare: «Abbiamo dovuto attivare l'organismo nazionale che coordina tutte le capitanerie di porto perché mai, in Italia, erano stati organizzati viaggi di rifiuti non nei container ma nella modalità delle tonnellate di balle». È sotto i migliori auspici, insomma, che master Borowik prenderà il largo, domani.

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