«Sul mio cargo ho trasportato di tutto mai avrei pensato alla spazzatura..»
La rotta Procederemo verso il Sud della Spagna per uno scalo tecnico prima di giungere nei Paesi Bassi l a nave iSpc/ionata dagli uomini della Capitaneria, poi il via libera.
Le ecoballc alloggiate nelle stive
Miroslaw Borowik vorrebbe fare lui le domande. Non si spiega tanta attenzione intorno alla sua nave. Quando vede il fotografo, poi, arretra di qualche metro e si guarda intorno quasi impaurito. «E tutto in ordine, siamo venuti altre rotte in Italia, mai nessuno è venuto a trovarci abordn». ll capitano liorowik, un tomo esile, capelli bianchi, ci guida nella piccola plancia della Nordstem, la prima nave abilitata dalle autorità italiane a trasportare rifiuti alla rinfusa. Mentre parla con noi, gli uomini della Capitaneria di porto di Napoli sotto il comando dell'ammiraglio Domenico Picone stanino ispezionando il cargo da cima a fondo: devono riscontrare i requisiti tecnici forniti dalla società tedesca che arma la nave, la Wessel Shipping Company, prima di autorizzare l'imbarco delle eccitane. Già, le eco-balle. Scoro quelle prodotte dagli Stir e viaggeranno accatastate nelle stive e non sugli autocompattatori come qualche volta è già avvenuto in passato. E proprio questa è la novità: sulla Nordstem si imbavano rifiuti come merce alla rinfusa, senza auto-cmparotori dunque, e per arrivare a questo risultato la Capitaneria di Porto d'intesa con il ministero ha dovuto rilasciare speciali autorizzazioni superando anche un vuoto normativo specifico sulla materia.
«E` la prima volta che carichtiamo rifiuti», spiega il capitano Boronwik: «Non avrei mai immaginato di trovarmi al centro di tanto interesse». Sessant'anni, sposato, padre di tre figli, il capitano vive alla periferia di Varsavia. «Lavoro dlamolti anni per questa compagnia e sono sulla Nordstern già da diversi mesi. Abbiamo trasportato rottami di ferro, plastica, tubi ma mai ci hanno detto di caricare rifiuti».
La Nordstem, che batte landiera di Antigua, è ormeggiata al molo 44, quello specializzato nelle merci alla rinfusa. Lo stesso molo dove poco più di un anno fa attraccarono le navi con a tardo i primi clandestini diretti al campo di Santa Maria Capua Vetere. I tir con le prime eco-balle arrivano puntuali. Il comandante con pochi cenni mette in movimento il suo equipaggio l: sette uomini h tutto, polacchi e ucraini. la prirpa stivi che accoglie k. vuotiate è quella di pila: è stata aperta già in mattinata per lreparare il tondo. lotti tocca riempire quella situata sotto il ponte di comando e, infine, quella mediana. Occorreranno diverse ore pri]oa di ultimare il lavoro: li nave dovrebbe partire domani in marinata.
«Procederemo verso Senta a Sud della Spagna - spiega il capitano - dove dobbiamo effettuare una sosta tecnica. Subito dopo ripartiremo alla volta di Rotterdam dove attraccheremo il 21 gennaio. Non so ancora a quale banchina siamo destinati ma credo che ci faranno andare direttamente nel canale che lambisce l'inceneritore». Lungo 88 metri e largo 13, il Nordstern vike era a una velocità inferiore ai dieci nodi. «Con tremila tonnellatedi carico _ spiega ancora il capitano Borowik - non riusciremo ad andare più veloci. Rispetteremo, comunque, la tabella di marcia». La Nordstem, come tutte le navi abilitate a navigare nei canali olandesi, ha un pescaggio ridotto. Questo vuol dire che la superficie dello scafo che poggia sull'acqua è molto ampia e, quindi, i forti attriti non consentono di raggiungere alte velocità. «Abbiamo motori adeguati - precisa il comandante - per andare anche 13 miglia ma non è necessario spingerli al massimo. Viaggiamo con le stive chiuse e in totale sicurezza: la massima stazza è di 3500 tonnellate ma non la raggiungiamo mai. Una volta lasciata la banchina i portelloni verranno riaperti a Rotterdam dopo l'attracco e quando tutto sarà pronto per scaricare». Arriva l'ok della Capitaneria, la nave ha superato tutte le verifiche. «E stata ispezionata da cima a fondo - sottolinea l'ammiraglio Picone - perché sono state verificate non solo le normali dotazioni di sicurezza, ma anche tutte le specifiche tecniche fornite dall'armatore. Questo è il primo cargo che parte da un porto italiano con un carico di rifiuti. L'iter auto-rizzativo è stato complesso: abbiamo dovuto superare, con l'aiuto dei ministeri interessati, anche la mancanza di norme specifiche in questa materia. Diciamo che abbiamo aperto una nuova strada e che da oggi in avanti anche questa specifica materia pub essere codificata con l'esperienza fatta a Napoli». insomma quando la Nordstem lascerà la banchina, il molo 44 del porto di Napoli potrà annoverare il nuovo primato di aver imbarcatoil primo carico italiano alla rinfusa di rifiuti solidi urbani.