Il retroscena

«Su quella discarica le mani dei Casalesi»

Un ex fedelissimo di Bidognetti rivela ai pm il traffico illecito nell’invaso napoletano
8 giugno 2008 - Leandro del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Autorizzazioni false, intrecci tra amministratori, imprenditori e camorra. Ne sta parlando uno degli ultimi collaboratori di giustizia targato casalesi, Gaetano Vassallo, un ex del clan Bidognetti con un passato a trafficare rifiuti e sversare in Campania. Cosa c’entra il clan Bidognetti con la discarica di Pianura? È uno dei punti fermi della collaborazione dell’ex camorrista di Casale. Tanto che la sua testimonianza sembra assumere un tono irridente quando parla della discarica di Pianura: da vent’anni - spiega - ci sono sempre gli stessi nomi. È lui, Gaetano Vassallo, che parla degli sversamenti fatti a Pianura. E che fa riferimento alle attività degli stay colder, dei portatori di interessi, intermediari capaci di fare la spola tra le regioni del nord Italia e le discariche della Campania. E anche nella ricostruzione compiuta dal pentito, torna il caso Pianura, si riaffaccia l’attenzione sulla grande gola della periferia occidentale. Come agli inizi degli anni Novanta, quando un’inchiesta firmata da Gianni Melillo, Giuseppe Narducci e Franco Roberti scoperchiò il business dei rifiuti. Anche qui nella periferia occidentale, bidoni di rifiuti interrati per poco e niente. Un meccanismo economico consolidato negli anni. E ci sono intercettazioni che tracciano coni di luce su quanto avveniva nella prima parte degli anni Novanta. Si parla di cifre: «Paghiamo un quarto al chilo», come a dire quattro volte di meno rispetto a quanto costerebbe lo sversamento in qualsiasi altro stabilimento del nord Italia». Stay colder in azione, manager che sanno contrattare, che sanno fare gioco di squadra, strappando contratti tra aziende che lavorano nello stesso indotto. Il primo nome citato da parte del collaboratore di giustizia è quello di Gaetano Cerci, nipote di Francesco Bidognetti, il boss imputato del processo Spartacus, condannato all’ergastolo in primo grado. Ma lo scenario offerto dalle indagini giudiziarie non si ferma a Pianura. Villaricca sembra essere un’altra terra di nessuno. Anche qui i primi accertamenti danno l’idea del saccheggio. A dare la stura all’inchiesta del pm Liana Esposito, ci sono anche in questo caso denunce di cittadini. Tumori e malformazioni, il rischio di un’incidenza sulla salute negli anni in cui la discarica di Villaricca era stracolma di liquami e residui industriali.

 

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