LA POLEMICA IL MANAGER: »POSSO DIMOSTRARE DI ESSERE STATO CACCIATO PER NON AVER ASSUNTO I 23 LAVORATORI

Caso Asìa, controdossier di Rossi

9 gennaio 2012 - Mariano Rotondo
Fonte: Roma

NAPOLI. Raphael Rossi non ci sta a passare per la pecora nera di Palazzo San Giacomo e scopre tutte le carte a sua disposizione. Innanzitutto tiene a precisare che è certo delle motivazioni dell'avvicendamento a capo dell'Asia: «Il 23 dicembre - dice - è arrivata una delibera di Giunta in cui si richiedeva alla partecipata di assumere i 23 lavoratori dell'ex Bacino Napoli 5 all'interno delle maestranze. Non l'ho fatto - spiega ancora Rossi - ed il 30 è giunto un documento del consiglio comunale in cui c'era scritto che gli assorbimenti nell'organico dovevano essere fatto entro il 31 dicembre. Anche in questo caso non ho proceduto - insiste l'ex manager di Asìa - ed appena il 2 gennaio, come prima delibera del 2012 del Comune, sono stato sollevato dall'incarico. Mi sembra chiaro, insomma, che il motivo scatenante sia stato questo». Il dossier di Rossi replica dunque a quello preparato dal vicesindaco Tommaso Sodano a riguardo di presunti sprechi, rimborsi spese e zone d'ombra che avrebbero contraddistinto i sei mesi di gestione del manager piemontese della partecipata ambientale del Comune. Insomma un bel caos contro cui lo stesso Rossi risponde tirando fuori le carte che secondo lui non sono una prova tangibile ma qualcosa più d'un sospetto a proposito del fatto che sia stato sollevato per la questione degli ex lavoratori del consorzio partenopeo. Dossier contro dossier, quindi, ed il braccio di ferro tra l'ex presidente di Asia ed i vertici del Comune continua ad infuocarsi. Particolarmente rabbioso è infatti il manager che ribadisce: «Mi avevano chiesto di assumere 23 lavoratori di un'età media di 53 anni - spiega - per un'azienda pubblica è controproducente, non si fa ed io non ho fatto altro che comportarmi da amministratore pubblico considerando prioritario il bene della comunità». I lavoratori finiti nel vortice dei polemiche sono gli stessi che nel 2009 avevano rifiutato l'assorbimento in Asìa quando a capo della partecipata c'era Pasquale Losa. L'azienda, infatti, fece un grosso sforzo per prendere nel proprio organico 350 nuovi dipendenti tutti proveniente, appunto, dal Bacino Napoli 5. Di questi proprio 23 dissero "no" al passaggio e scelsero invece la mobilità. Adesso, al contrario di allora, i lavoratori avrebbero fatto pressioni per essere assunti dall'Asia e da qui sarebbe partita la grave frizione tra Raphael Rossi e Palazzo San Giacomo. Il manager, tuttavia, non perde però l'occasione di polemizzare con il vicesindaco, Tommaso Sodano, suo bersaglio principale forse più del primo cittadino, Luigi de Magi-stris. Rossi, infatti, nei giorni scorsi aveva commentato una vicenda relativa a Torino, sua città d'origine in relazione all'argomento del Comune parte civile al processo sulle tangenti Amiat. L'ex numero uno di Asìa ha subito la replica del vicesindaco Tom Dealessandri, a cui ha controrisposto da Facebook in questo modo: «Il vicesindaco Tom Dealessandri liquida elegantemente l'argomento "Comune parte civile al processo sulle tangenti Amiat a Torino" invitando Raphael Rossi a non fare polemiche fuori luogo. Evidentemente il vicesindaco Tom Dealessandri non ricorda chi era nella scorsa legislatura il vicesindaco. Ma glielo ricordiamo noi - dice - era lo stesso Tom Dealessandri. Ah - conclude - questi vicesindaci...», con un chiaro riferimento ed evidentemente a Sodano.

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