Rifiuti, dossier bipartisan per convincere la Ue

Domani vertice con Clini, De Magistris: eviteremo la multa. Dialogo con la Regione anche sul «tal quale»
8 gennaio 2012 - Adolfo Pappalardo
Fonte: Il Mattino

Arrivata la nave non si sopiscono affatto polemiche e tensioni. Sui carichi di rifiuti anzitutto ma, soprattutto, ancora sull'uscita di scena dalla presidenza dell'Asia del manager torinese Raphael Rossi. Con quest'ultimo che, di fatto, ieri viene scaricato dal sindaco de Magistris. Perchése il manager, ieri su blog e interviste, ribadisce come il suo avvicendamento è legato al suo no all'assunzione di 23 dipendenti, il sindaco lo smentisce: «Quella vicenda delle assunzioni non c'entra nulla». E sembra ridimensionarne il lavoro perché, ed è la prima volta, dice: «I successi che abbiamo ottenuto sono merito della squadra. Non solo di Rossi che io ho voluto».
Nota polemica nella giornata in cui dall'Olanda è arrivata al molo 44 del porto il cargo «Nordstern». Le operazioni di carico inizieranno domani. Non ieri o oggi, giorni festivi, per evitare di far lievitare i costi delle operazioni di carico sulla banchina. Per il momento il carico riguarderà solo la frazione secca. Perché, fanno notare i vertici di palazzo San Giacomo, per il tal quale s'attende un ok della Regione chiesto a settembre ma mai arrivato. Tutto legato anche ad un polemica sui costi. Eccessivi secondo palazzo Santa Lucia. Non per il Comune perché il costo finale dovrebbe aggirarsi sotto i 100 euro a tonnellata, compreso il nolo nave, trasporto e carico dell'immondizia. Meno delle quasi 180 euro a tonnellata necessarie per spedire ogni giorno, fuori regione, quasi un migliaio di tonnellate. Per questo motivo si conta, a queste cifre, di portare nei Paesi Bassi almeno 5mila tonnellate nelle prossime settimane. Fiducioso il sindaco. «La nave ci fa respirare, ci consente di superare la precarietà. L'emergenza era stata superata agli inizi di agosto, ma eravamo sempre sul filo di lana», dice il sindaco che spiega: «Da fine gennaio trasferiremo anche il tal quale ne abbiamo già discusso anche con Caldoro e mi auguro che si finisca con le polemiche perché se la nave e qui è merito anche della Regione e della Provincia». Ma per ora il secco trasportato servirà ad alleggerire gli Stir dove vanno anche i rifiuti delle altre province. In piedi rimane la questione della mega-sanzione dalla Ue. «Ci sono tutti gli elementi per evitare la multa. Abbiamo i siti, le navi, raggiunto il 22 per cento di differenziata, nonostante le difficoltà dei fondi. Credo - aggiunge il sindaco - che l'Europa adesso ha tutti i motivi non solo per non multarci, ma anche per scongelare i 140 milioni». E si ritorna al caso Rossi esui 23 lavoratori. «Quella vicenda non c'entra nulla», dice rispondendo a distanza al manager torinese. Poi conferma come i passi in avanti siano da ascriversi al lavoro collettivo e serviva qualcun altro. «Si deve migliorare e dopo la fase dell'emergenza, ho ritenuto che per andare avanti e migliorare, la persona più adatta Raffaele Del Giudice, che faceva già parte della squadra sono fermamente convinto di aver fatto la scelta giusta allora e oggi. E i successi che abbiamo ottenuto sono merito della squadra, non solo di Rossi che io ho voluto: senza gli interventi di altre persone, non si sarebbero raggiunti». «Sulla assunzione dei 23 lavoratori in Asia il consiglio comunale non ha emesso alcuna delibera», precisano intanto i consiglieri della civica del sindaco Gennaro Esposito e Carlo lannello. In realtà dietro all'avvicendamento anche i rapporti ormai troppo tesi tra Rossi e i dirigenti della municipalizzata. Lo testimonia una lettera di quest'ultimi (e sottoscritta da decine di dipendenti), spedita a Rossi stesso, i vertici di San Giacomo e al cda, a novembre dopo una puntata di Report. «Il quadro emerso dal servizio - è scritto - è quello di una società allo sbando, un'armata brancaleone di lavoratori senza professionalità e capacità di' alcun genere». E ancora: «Tra i soldati in prima linea e il generale Rossi c'è il vuoto pneumatico». Lamentavano come «si ignorassero i sacrifici fatti nel silenzio generale» e auspicavano «un chiarimento pubblico». Che però non arrivò mai.

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