Due consiglieri di "Napoli e tua" prendono le distanze da Sodano
«LA NAVE ci fa respirare», il caso Rossi invece conti-nua a spargere veleni.
SONO i due volti del problema rifiuti, fra i quali il sindaco Luigi de Magistris deve ancora dibattersi. La nave olandese è arrivata pun-male ieri mattina al molo 44 e da domani inizierà a caricare 3000 tonnellate. De Magistris vede rosa «Da fine gennaio partirà una nave a settimana che trasporterà tra le ele5000 tonnellate di rifiuti. Ci fa ridurre anche i costi, possiamo cominciare a ragionare su una riduzione della Tarsu».
Ma la spina Asia si fa ogni giorno più acuminata. L'ex presidente Raphael Rossi ha ribadito, su vari organi di stampa e sul suo blog, l'importanza del suo «niet» alla assunzione di 23 lavoratori dell'ex bacino Napoli 5 nella vicenda della sua destituzione. «Dopo aver pulito Napoli, ora arriva il fango», scrive Rossi L'allusione è alle indiscrezioni, comparse sul Mattino, secondo cui il Comune starebbe raccogliendo i "torti" di Rossi, consulenze da lui concesse e sprechi di denaro. Rapporto non ufficializzato, mentre Rossi insiste sui 23 da assumere. Con puntiglio: «La giunta il 2 agosto delibera chiedendo l'assunzione dei 23. II consiglio comunale il 30 novembre chiede nuovamente quelle assunzioni, entro e non oltre il 31 dicembre 2011. E io sono stato rimosso il 2 gennaio 2012. Peraltro come primo atto pubblicodel nuovo anno: protocollo n. 01 del 1 gennaio 2012. Quanta fretta!». Conclusione: «Ciò che sta succedendo a Napoli diventa un tentativo di diffamazioneche serve a punire chi dice "no" ed è un deterrente per gli altri, affinché siano più malleabili».
Rossi si dice certo che tutto ciò non abbia a che fare con il sindaco. Il quale comunque lo smentisce: «La vicenda dei lavoratori non c'entra in alcun modo». Il graffio di Rossi lascia però il segno in consiglio comunale, dove Gennaro Esposito e Carlo Iannello, eletti con la lista demagistrisiana "Napoli è tua", prendono le distanze da quell'ordine del giorno votatoalla unanimitàdall'assemblea. «Noi stessi abbiamo votato favorevolmente - dicono in un documento al quale ha aderito poi anche Gaetano Troncone di Idv - poiché ci sembrava ovvio stabilizzare dei lavoratori». Poi però rilevano che «era già in corso una procedura di tal tipo e l'amministrazione, nella persona del vicesindaco Sodano, ha espresso parere favorevole, omettendo di comunicare al l'assemblea le cose di cui siamo venuti a conoscenza dopo», ovvero che i 23 avevano già perso una causa per assunzione, che c'erano stati pareri legali contrari e che sarebbero costati all'amministrazione circa 700.000 euro. Insomma un atto di accusa a Sodano, condito dalla constatazione che «Asia deve proseguire sulla strada della legalità e della trasparenza» e che «non si comprende come sia andato via Rossi e restato Daniele Fortini, ereditato dalla precedente amministrazione. Aspettiamo che l'assessore all'ambiente dia le spiegazioni alla cittadinanza tutta». Una crepa nella maggioranza. Alla quale si aggiunge la vittoria di Rossi nei vari commenti del popolo online. «Raphael, Foggia ha urgente bisogno di te», invoca Matteo Piemontese, mentre Massimo Ercolani lo vuole addirittura «capo del governo». Sono suoi potenziali fan, intervengono dal sito Facebook di Rossi. Ma anche su quello di de Magistris prevalgono dubbi e contestazioni. «Speravo che de Magistris fosse una persona diversa», dice Luca De Santis. Secco Luca De Lellis: «Gigì, stavolta non ci sei piaciuto». Si arriva al «vergogna de Magistris» di Messia Fiumanò. Dall'altra parte ecco un «avanti così, sindaco» di Dario Migliozzi, un «continua, sono sicura che operi per il bene di tutti» di Ivana Maratia, un fideistico «l'importante è che capisca il sindaco» di Francesca Salzano, il perentorio «io ho votato de Magistris sindaco e non Rossi capo dell'Asia» di Franca Francesco.
Intanto il sindaco è atteso da un altro passo importante. Domani sarà a Roma per il vertice con il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. De Magistris è ottimista: «Non ci sono più le contrapposizioni forti del passato tra le istituzioni». Resta il nodo del termovalorizzatore, che «resta nel piano rifiuti regionale». Eppure la supermulta non dovrebbe scattare: «Bruxelles dovrebbe dare credito al governo, così come agli amministratori locali. Abbiamo i siti di trasferenza, le navi, l'aumento della percentuale di differenziata».