LA DENUNCIA - ASSOCIAZIONI ED ESPERTI: ELEMENTI INQUINANTI ANCHE NELLE FALDE

Discarica, tumori in aumento: è allarme

7 gennaio 2012
Fonte: Giornale di Napoli

Allarme tumori nella zona vesuviana. Il problema? Soprattutto le discariche di rifiuti. Lo denunciano esperti e volontari ecologisti che si sono riuniti ieri presso l'associazione Archeo a Terzigno, con il sostegno della Ascom, per un incontro con i ricercatori dell'Aipras sulle patologie legate al rischio ambientale. Secondo il professor Lorenzo De Napoli, del dipartimento di scienze chimiche dell'Università Federico II di Napoli: «bisogna evitare la contaminazione del suolo, che è una risorsa non rinnovabile soggetta a degradazione a causa dell'inquinamento. La cosa peggiore che si possa fare è bruciare i rifiuti, perché la combustione sprigiona diossine. Non sempre il sistema di depurazione del fegato è efficiente nell'eliminazione delle diossine. Le diossine persistono per anni nell'ambiente e sono molto solubili nei lipidi: si sciolgono solo nel grasso e non nell'acqua - dice il professore -. Quando entrano nel ciclo alimentare non escono più dal corpo. I Pcb sono velenosi per il fegato, sono cancerogeni e ledono il sistema immunitario». Secondo i medici vesuviani, l'incremento di determinate patologie è legato a situazioni di inquinamento acclarate, specie nei pressi di discariche di rifiuti pericolosi e non correttamente gestite. Oltre alle discariche di Terzigno, la situazione è preoccupante anche a San Giuseppe Vesuviano, dove è presente la vasca al Pianillo (un bacino all'interno del quale, nel corso degli anni, sono state riversate sostanze tossiche), una discarica di tal quale e un deposito per i fanghi tossici provenienti dal fiume Sarno. I medici di San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Poggiomarino e Ottaviano rivolgo un appello ai propri colleghi per compiere studi sulle popolazioni e analizzare le cause dell'incremento delle patologie di tipo cancerogeno. «È da un anno e mezzo che le volontarie di Terzigno, nonostante pressioni e minacce, portano avanti il censimento delle patologie tumorali», spiega Annapina Avino, volontaria del registro tumori e membro degli Ecologisti di Terzigno: «I dati che abbiamo raccolto sono allarmanti e a nostro avviso direttamente collegabili a situazioni di inquinamento, come nel caso della discarica di cava Ranieri. Le schede raccolte si basano sulle diagnosi istologiche e sui codici di patologie che ci vengono forniti dai medici: in alcuni casi i medici preferiscono fornirci un codice di esenzione, non prestandoci alcun aiuto - dice la Alvino -. Del gruppo di volontarie fanno parte anche alcune ammalate di tumore. Il problema, oltre alle discariche di Stato, sono le discariche abusive e i roghi tossici sui quali non viene effettuato alcun controllo». Secondo Francesco Servino dell'assemblea federale degli Ecologisti e Reti Civiche - Verdi Europei: «Nelle acque di falda di Terzigno le analisi attestano che sono presenti anche Pcb, che contengono diossine contaminanti, oltre a ingenti quantità di un altro pericoloso elemento inquinante che è il cadmio. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, gli effetti dei Pcb si starebbero già manifestando sulle popolazioni dei paesi sviluppati. L'intenzione di qualcuno è di condannare definitivamente a morte il territorio vesuviano, scaricando sul passato le cause attuali dell'inquinamento - afferma Servino -. Il problema è serio e vorremmo a tal proposito procedere a alla compilazione di una mappa delle discariche abusive e dei siti inquinati a Terzigno con l'aiuto della cittadinanza. Chiediamo a tutti gli enti preposti e alla Procura misure più incisive per arginare l'inquinamento e che venga disposta l'immediata bonifica dei siti contaminati».

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