Termovaloiizzatore a Napoli est, c'è l'offerta dell'A2a
IL MINISTERO La scelta finale. ad appalto assegnato. spetterà comunque al ministero dell'Ambiente. Una bocciatura creerebbe non pochi problemi in relazione alla scadenza imposta dalla Commisiate Europea sulle risposte da fornire per evitare sanzioni
NAPOLI - Per il termovalorizzatore a Napoli Est siamo al momento della verità. Nonostante il vincolo urbanistico imposto da Palazzo San Giacomo, nonostante l'indicazione emersa dall'incontro tra il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, e i vertici istituzionali campani che prevedeva la revisione del piano regionale dei rifiuti, il bando per l'impianto da costruire nell'area orientale della città è giunto al momento chiave. E' scaduto, infatti, il termine per la presentazione delle offerte per partecipare alla gara messa in piedi dal commissario per l'impiantistica Carotenuto, che ha rispettato gli accordi previsti dal piano rifiuti del quale l'Europa chiede il rispetto pedissequo, altrimenti scatteranno le salatissime e temute sanzioni comunitarie che ricadrebbero sul governo italiano. Le ultime due gare per costruire il termovalorizzatore si erano concluse con un nulla di fatto: la prima paralizzata da un ricorso del Comune, la seconda andata deserta a causa di un'offerta presentata fuori tempo massimo. Questa volta la Regione, che non ha mai rinunciato all'idea di costruire l'impianto che potrebbe rendere il capoluogo partenopeo indipendente dal punto di vista delle strutture e del ciclo integrato della spazzatura, ha potuto tirare un sospiro di sollievo. In tempi utili, infatti, è pervenuta l'offerta del raggruppamento costituito da A2a SpA (mandataria), Cnim s.a. e Eureca consorzio stabile (mandanti). Un colosso del settore che aveva già presentato la propria offerta nel secondo bando per il termovalorizzatore di Napoli Est. La domanda, però, non arrivò nei tempi previsti e fu impossibile procedere con l'assegnazione. La documentazione presentata sarà verificata questa mattina alle 9 in riferimento alla procedura amministrativa in atto. Se tutte le carte fossero in regola si potrà procedere con l'assegnazione degli interventi di realizzazione del termovalorizzatore. Nelle prossime ore è attesa una reazione da parte dell'amministrazione comunale partenopea che dal primo istante ha osteggiato la costruzione dell'impianto, come già annunciato da De Magistris durante la sua campagna elettorale. Il vincolo urbanistico posto sull'area, però, potrebbe non bastare dato che una decisione del governo lo renderebbe inutile, come avvenuto in passato con la struttura di Acerra, poi effettivamente realizzata. Ad appalto concluso, infatti, la parola definitiva sull'impianto spetterà al ministro Corrado Clini, ed è difficile ipotizzare una sua bocciatura vista l'ormai imminente data nella quale va data una risposta all'Unione Europea sul ciclo dei rifiuti. Le sanzioni incombono e per la realizzazione dell'impianto nell'area orientale del capoluogo partenopeo è una spinta forse decisiva.