Napoli, sui rifiuti vince il consenso per il lavoro
L'incontro con Giorgio Napolitano, in visita a Napoli, «come sempre molto attento e più informato di quanto si possa pensare», non è bastato a placare la coda di polemiche sul sindaco di Napoli Luigi de Magistris, dopo la rimozione a sorpresa di Raphael Rossi dal vertice di Asia, la spa del Comune che si occupa della raccolta dei rifiuti e nelle cui mani ora è il destino della differenziata (su cui il sindaco punta tutto). Rossi, nominato appena sei mesi fa, era considerato il simbolo del nuovo corso della città, il manager reso noto da Milena Gabanelli per aver rifiutato le mazzette. E proprio lui, invece, è stato messo alla porta dal sindaco della legalità. Anzi, dal suo vicesindaco Tommaso Sodano, una vita in Rifondazione comunista, di certo, non un volto nuovo della politica napoletana. E che, forte della competenza sui rifiuti, sin dall'inizio della stagione di Rossi all'Asia è entrato in conflitto con il presidente su come gestire le criticità e il personale. Due i casi che hanno fatto deflagrare le controversie. Il primo riguarda il passaggio dei dipendenti del Bacino Napoli 5 in Asia: secondo le norme commissariali, infatti, la raccolta differenziata avrebbe dovuto essere affidata ai dipendenti di bacino, ma nessun Comune ha mai ottemperaro a quest'indicazione tanto che a Napoli (dove il bacino coincideva con l'area del Comune) nel 2009 si decise di far confluire in Asia i lavoratori del bacino insieme con la competenza sulla differenziata, per evitare doppie funzioni ed evitare sprechi (il bacino si occupava soltanto della raccolta del cartone e a fronte di un costo di sette milioni annui, incassava solamente 600mila euro). Su 354 persone, 21 hanno però preferito andare in mobilità convinti di essere poi assunti direttamente dal Comune. Qualcuno si è rivolto anche al giudice del lavoro, ottenendo soltanto una sonora sconfitta. E allo scadere dei due annidi mobilità, hanno preteso di entrare in Asia. Ottenendo un «no» da Rossi, che però non sembra essere piaciuto a Sodano secondo il quale la questione andava risolta amichevolmente, assorbendo i lavoratori senza troppe storie. Rossi, insomma, faceva il manager preoccupandosi della salute della sua azienda, Sodano approcciava la questione da politico. Con un occhio o forse due al consenso. Stessa musica sulla vicenda dell'impresa Saba, incaricata dello spazzamento automatizzato, perla quale lavoravano 15 persone finite in cassa integrazione quando la società ha ricevuto un'interdittiva antimafia. Così (anche perché i sindacati preferirono favorire nuove assunzioni) la società subentrata nel servizio, non ha assorbito i vecchi dipendenti. Che hanno avanzato delle pretese cui Rossi ha risposto picche mentre Sodano avrebbe preferito diversamente. Tra i due contendenti, però, i fatti hanno dato il vicesindaco (di cui de Magistris si fida ciecamente) come vincente. Anche perché la partita sui rifiuti ora entra nel vivo. Con l'avvio della raccolta differenziata a Posillipo, l'amministrazione prova a raggiungere 250mila persone, ovvero una percentuale di servizio pari al 25%, che porterebbe a ricasco un'accelerazione nello sblocco dei fondi per sviluppare il porta a porta anche altrove. La Regione prima o poi darà gli otto milioni di euro già concordati per l'acquisto dei mezzi necessari, mentre dalla Cassa Depositi e Prestiti sta per arrivare un mutuo di 43 milioni che de Magistris ha totalmente destinato ad Asia. Che avrà bisogno di nuovo personale. Buonsenso vorrebbe che si pescasse dal Consorzio di Bacino della Provincia dove almeno 500 dipendenti, stipendiati con i proventi delle tasse sui rifiuti, non hanno alcun incarico. Ma non sarà così. A sbarrargli il campo, i 3.500 precari Bros prodotti dalla Regione nell'era Bassolino: l'ente locale li sta formando da cinque anni alla raccolta differenziata, pagandoli tra i 400 e i 500 euro al mese (e corrispondendo il doppio alle società private, spesso riconducibili a potentati politici, che si sono occupate di questa lunghissima formazione). E ora pretendono di essere loro ad avere il monopolio dei prossimi posti di lavoro. Bisognerà vedere se gli daranno ascolto de Magi-stris e Sodano. Che ora, al vertice di Asia, conta sul neonominato Raffaele Del Giudice, suo uomo di fiducia.