L'incarico De Magistris «Nessuna frattura Raphael rimane nella nostra squadra»

Rossi, addio Asìa «Ma la decisione mi sorprende»

Nell'azienda divergenze con il manager torinese
Il sindaco: ripristinare corrette relazioni sindacali
3 gennaio 2012 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Chissà se il manager venuto da Torino ha avuto mai di fronte a sè tanti giornalisti per una conferenza stampa. Fatto sta che la cifra politica di giornata è che tra Raphael Rossi e il sindaco Luigi de Magistris è rimasto l'innamoramento politico - volatile come insegna Francesco Alberoni - ma l'amore non è mai sbocciato. Si spiega così forse tanta curiosità per un cambio della guardia in un'azienda interamente pubblica. L'altro dato è che di questi tempi l'anno scorso Napoli era sommersa di spazzatura e gli inviti a non sparare i fuochi d'artificio era dovuto al pericolo che si poteva incendiare la monnezza e generare la velenosissima diossina. Un risultato che porta la doppia firma de Magistris-Rossi.
Come stanno dunque le cose? L'ex presidente di Asia ammette di essere stato «colto di sorpresa» dalla decisione del primo cittadino di accettare le sue dimissioni. Gesto simbolico che si fa a chiusura di ogni ciclo per poi incassare di nuovo la fiducia. Giova ricordare che Rossi aveva pieni poteri - da solo come lui stesso sottolinea - aveva facoltà di «assumere o licenziare». De Magistris - pur tra tante parole di stima - fa capire perché le ha accolte quelle dimissioni: «Rossi è stato il primo collaboratore che ho chiamato dopo la mia elezione e continuerà a fare parte della mia squadra altrove, da noi non esistono poltrone stabili tranne la mia. Noi non siamo politicanti e non abbiamo alle spalle baracconi da mantenere. Tutti si devono abituare all'idea che stiamo costruendo una nuova classe dirigete e non avendo già pronti centinaia di uomini e donne spostiamo all'occorrenza che serve di più. Non ci sono bocciature né promozioni». Per poi aggiungere. «Ora si ripristinino le relazioni sindacali corrette e un dialogo interno all'azienda». Poche e secche parole che spiegano i motivi di un addio. In Asia c'era tensione che rischiava di sfociare nella ingestibilità stessa dell'azienda. Questione di feeling che in sei mesi non si è irrobustito con il resto della governance di Asia al punto tale da potere scommettere ancora sul talentino torinese. Per lui si profila ora un ruolo nell'Osservatorio sui rifiuti 2020, oppure in un organismo che il sindaco ha intenzione di mettere in campo il cui scopo è quello di combattere la corruzione nelle aziende pubbliche.
Al tavolo della sala giunta - in una conferenza stampa dove hanno preso parte pure le associazioni fatto molto irrituale - sono seduti il vicesindaco e assessore all'Ambiente Tommaso Sodano e il successore di Rossi, Raffaele del Giudice. «Magari noi che lavoriamo costantemente a testa bassa non ci rendiamo conto di alcune esigenze globali: quindi accetto la visione del sindaco» insiste Rossi. «Mi dispiace non poter rassicurare quei dirigenti e dipendenti ai quali avevo promesso che nel 2012 ci sarebbe stata una svolta che riconoscesse il loro forte impegno. Ovvia-mente vivo di stipendio e quindi resto a disposizione della squadra del sindaco. Ritengo che sia stato un successo aver portato la città fuori dall'emergenza ed averlo fatto con minori trasferimenti di danaro e puntando sull'etica». L'allusione è all'aumento di capitale da 43 milioni che sarà operativo entro il mese. Un discorso tutto incentrato su se stesso e il riferimento all'etica ha fatto una volta di più innervosire quasi tutti gli altri dirigenti di Asia. Dove - giova ricordarlo - resta il manager Daniele Fortini voluto fortemente da Pasquale Losa ex assessore e presidente di Asia. Due personalità, come il resto del management che non sono mai state sfiorate da nessuna vicenda giudiziaria o sussurro. Così come Del Giudice campione di legalità nella terra dei fuochi. ll sindaco tiene la barra al centro. «Non c'è nessuna frattura con Rossi, che fa parte del gruppo che ha fatto la rivoluzione partenopea. Noi abbiamo una proiezione nazionale e Raphael Rossi ha un ruolo importante per il nostro progetto, non solo a Napoli ma anche fuori, infatti continuerà a collaborare con l'Asia». Caldo il tema del manager piemontese sul quale è intervenuta la signora Musciarà, presidente di un'associazione ambientalista che ha interrogato il sindaco sull'argomento. Tante domande come quelle fatte dai giornalisti. «Rossi non va via - conclude il sindaco - a Napoli stiamo sperimentando qualcosa di innovativo: il laboratorio Napoli verrà esportato fuori dalla città perché Napoli è una capitale. E Rossi fa parte di questo disegno».

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