Rifiuti, Asia: tutto da rifare Via Rossi, arriva Del Giudice

Raphael Rossi: Non mi aspettavo la revoca dell'incarico Ho preso impegni con funzionari e dirigenti dell'azienda, ma non sapevo di non poterli onorare
Cumuli di rifiuti indifferenziati nei quartieri dove la differenziata dovrebbe essere consolidata, permanenza di mini-discariche nelle zone periferiche ma anche in quartieri modello (come Chiaiano e Colli Aminei) che fanno da premessa ai quotidiani roghi alla diossina (uno dei più potenti cancerogeni conosciuti). E poi: l'approssimazione nello spazzamento delle strade, nei controlli su chi viola la legge, la mancanza di attenzione per i dettagli (i cestini nei quartieri della differenziata sono ancora troppo spesso una chimera). Il piano promesso dal sindaco Luigi de Magistris per affermare un principio (no al termovalorizzatore) e far lievitare una cultura (quella del riciclo e della riduzione del rifiuto) come strumenti per uscire dalla decennale crisi rifiuti in città non decolla. A pagarne le spese è il vertice dell'Asia, l'azienda per la raccolta rifiuti in città, Raphael Rossi costretto alle dimissioni. Gli subentra Raffaele Del Giudice, direttore di Legambiente Campania.
La situazione rifiuti - come dimostra lo stesso avvicendamento e a dispetto di quanto afferma il primo cittadino nel corso della prima conferenza stampa targata 2012 - è delicata. "Non c'è nessuna rottura con l'Asia né in particolare con Raphael Rossi" spiega il sindaco. Anche se nei confronti di Raphael Rossi non è stato formalizzato nessun provvedimento di revoca bensì una presa d'atto di rimissione del mandato nell'ambito della ridefinizione dell'organo amministrativo della società contestuale alla nomina di un nuovo componente di d'amministrazione, in sostituzione di Rossi (Salvatore Lauria) e di un nuovo presidente della società (Raffaele Del Giudice), c'è necessità evidentemente di un cambiamento.
E c'è delusione nelle parole dell'ex amministratore di Asia: "Non me l'aspettavo onestamente. Sono comunque contento di essere riuscito a spezzare un sistema - afferma il manager piemontese — e a ricalibrare l'Asia su una nuova missione, mettendo al primo posto l'etica e la legalità. Basti pensare — incalza — che quando sono arrivato la città era al 16,1 per cento di raccolta differenziata e ora siamo al 22 per cento". Migliora la quantità (il sistema di raccolta differenziata porta a porta è stato esteso a Scampia e a Posillipo) ma, per ora, manca la qualità. Anche nei quartieri pilota, come Chiaiano e Scampia, è sempre più frequente vedere cumuli di indifferenziata accanto ai bidoni di carta, plastica e organico. Senza contare le minidiscariche che proliferano nelle zone di confine. Basta affacciarsi ai Camaldoli dove al confine con Marano nessuno colpisce i seminatori di immondizia in ogni angolo. Nè servono le periodiche ripuliture se non si interviene a stroncare alla radice l'illegalità. Almeno i quartieri della differenziata dovrebbero essere isole felici per raggiungere, tessere su tessera, gli obiettivi prefissati. Insomma se ufficialmente tutto sembra procedere a vele spiegate, si trascura spesso di menzionare tutti quei siti nell'hinterland che, oramai, a causa dell'abbandono e della mancanza di controlli si avvicinano sempre di più a mini-discariche. L'asse mediano, la statale Nord conosciuta come "doppio senso", il sotto ponte della rampa per l'ospedale del Mare, Secondigliano, sono teme di nessuno. "Mi dispiace di non poter rassicurare quei dirigenti e dipendenti ai quali avevo promesso che nel 2012 ci sarebbe stata una svolta - conclude Rossi - che riconoscesse il loro forte impegno. Quando ho preso questi impegni, non sapevo che non avrei più ricoperto il mio incarico" La speranza è affidata ai 43 milioni di ricapitalizzazione e ai 3 mln stanziati dalla Regione.