Rossi Raphael, da genio a scomodo Disse no a 21 assunzioni
NAPOLI — Un divorzio, tre spiegazioni possibili. O, meglio, almeno tre per l'addio di Raphael Rossi alla presidenza di Asia, La prima, economica. Rossi guadagnava circa 2.500 euro netti, senza considerare i rimborsi spese per le trasferte da Torino e l'affitto della casa a Napoli, pagatogli dall'amministrazione. «Il suo desiderio», dice una fonte interna alla giunta, che chiede però l'anonimato, «sarebbe stato di farsi assumere come direttore generale. Incarico che gli avrebbe fruttato 15o.000 euro. Non era possibile). L'interessato, però, smentisce seccamente: «Dico una volta per tutte che non ci sono motivazioni economiche legate al compenso. Del resto, se così fosse stato, avrei lasciato l'Asia alla firma del contratto mesi fa. Invece ho scelto di restare, sapendo di percepire per un ruolo di massima responsabilità (anche penale) in busta paga 2.500 euro al mese (nell'ipotesi della aliquota Irpef più alta) e avendo le spese di affitto coperte, visto che ho già una casa mia, a Torino, per la quale pago un mutuo. Gli unici discorsi economici fatti con l'Amministrazione riguardano la ricapitalizzazione dell'azienda, deliberata a luglio per oltre 40 milioni di euro, ma mai avvenuta, per problemi finanziari del Comune (che attende impegni presi dal Governo)». Aggiunge: «L'impegno mio e del mio gruppo di lavoro è stato di non far mancare la raccolta differenziata a Napoli con risultati ottimi (per esempio il 65% a Scampia; i 24omila abitanti serviti con il porta a porta; il 22% superato nel mese di dicembre in tutta la città), cercando di ridurre ogni singola spesa, compresi gli stipendi». Seconda ipotesi per il divorzio: la netta contrarietà di Rossi all'assunzione, deliberata dalla giunta, di 21 ex dipendenti del consorzio di bacino Napoli 5. Persone con una età media elevata — tutti oltre i 5o anni — riconducibili in gran parte al sindacato azzurro di Vincenzo Guidotti (candidato anni fa con Forza Italia) che due anni e mezzo fa sarebbero potute entrare nella società del Comune, ma non vollero e furono poste in mobilità. Palazzo San Giacomo ha deliberato di reclutarli, con contratto a tempo determinato, per le operazioni di imballaggio della spazzatura destinata alle navi in partenza per l'Olanda. Rossi si è messo di traverso. Terza spiegazione della brusca interruzione del rapporto tra il manager torinese e la società del Comune: la personalità di Rossi. Si è mosso, fa notare una fonte interna ad Asia, in totale autonomia rispetto alla giunta. Il suo protagonismo ha galvanizzato buona parte del personale dell'azienda, ma ha irritato in più di un'occasione il sindaco ed il vicesindaco con delega all'Igiene Urbana, Tommaso Sodano. Per esempio,è accaduto quando Rossi concesse una lunga intervista a Report dalla quale trapelò a tratti una immagine dell'azienda alquanto scalcagnata. Il suo futuro a questo punto potrebbe prescindere da Napoli oppure potrebbe incrociarsi di nuovo con de Magistris, in un ruolo differente: consulente sui rifiuti, come già nel 2oo8, quando si occupò di differenziata; oppure, secondo quanto pubblicato ieri dal Velino, direttore generale delle Terme di Agnano. Il sindaco starebbe pensando a questa soluzione, ma non è detto che Rossi accetterebbe.