Sodano: «Rifiuti, Regione bugiarda»
NAPOLI. Sputa fuoco, dà del bugiardo all'assessore regionale, Giovanni Romano, e si affida alla rete pubblica, al social network Facebook per salvaguardare la bontà delle iniziative del Comune in merito ai rifiuti. Il vicesindaco Tommaso Sodano, generalmente sobrio e gentile nei modi, stavolta perde la pazienza e si lascia andare: «Le dichiarazioni rilasciate dall'assessore Romano contengono evidenti bugie». La replica riguarda le dichiarazioni dell'esponente di Palazzo Santa Lucia relativamente ai rifiuti da inviare via nave in Olanda. Per Romano, infatti «il secco si smaltisce gratuitamente nel termovalorizzatore di Acerra e non c'è alcun bisogno di spendere soldi per mandarlo nei Paesi Bassi». Ma sodano risponde: «Non è vero che Acerra bruci i rifiuti gratis. Il costo di Acerra, infatti, è stato semplicemente caricato sui fondi Fas, quindi di fatto viene pagato con fondi regionali che sono poi sottratti alle amministrazioni campane in termini di minori trasferimenti. Non possiamo poi dimenticare che l'inceneritore di Acerra - si scaglia ancora contro Romano - è uno degli ultimi impianti a sfruttare i Cip6, quindi è pagato da tutti gli italiani nella bolletta elettrica». «La seconda bugia, ancora più grave - continua il vicesindaco - è che l'operazione invio rifiuti all'estero sia limitata al rifiuto secco. Se ad oggi sono state approvate le notifiche del solo rifiuto secco è perché, dopo oltre due mesi, dalla Regione non hanno ancora autorizzato la lavorazione del rifiuto "tal quale' negli impianti Stir, necessaria all'invio dello stesso rifiuto in Olanda. Si tratta di una modifica non sostanziale che pare aver messo in grande "difficoltà" gli uffici regionali preposti, tanto da far pensare piuttosto a una scarsa volontà di procedere a questa modifica. La terza bugia - prosegue - è che Acerra possa bruciare tutto il rifiuto secco prodotto in Campania. Qui la Regione si contraddice. Un documento dell'Area generale di coordinamento programmazione e gestione rifiuti della Regione Campania risalente al 16 novembre, infatti, precisa che «tale quantitativo (600 mila tonnellate, ndr) è inferiore al quantitativo totale annuo prodotto in Regione, tanto che in diverse sedi questa amministrazione ha rappresentato alle Amministrazioni provinciali ed alle rispettive Società provinciali la necessità di reperire soluzioni alternative per garantire lo smaltimento giornaliero della frazione secca tritovagliata prodotta in esubero». Per Sodano, insomma, la colpa è di Palazzo Santa Lucia, oltre al fatto che tuttavia l'inceneritore di Acerra non pub essere sufficiente da solo a smaltire l'intera frazione secca. «Quindi la possibilità di inviare del rifiuto secco all'estero non è certo uno scandalo nè un'operazione mediatica - sottolinea ancora l'ex senatore - ma è un importante contributo offerto dal Comune, che pure avrebbe solo la competenza della raccolta e dello spazzamento, e dalla Provincia di Napoli per il superamento della contingente difficoltà di smaltimento in cui la Campania ancora permane. La Regione Campania - conclude il vicesindaco- anziché criticare ogni nostra azione dovrebbe invece esplicitare le soluzioni individuate e le linee di intervento programmate per rispondere ai cittadini ed alla Commissione europea. Va infine ricordato che si tratta del primo trasferimento italiano via nave dei rifiuti all'estero e che, dunque, ha riscontrato più di una difficoltà burocratica e organizzativa, scontrandosi anche con i boicottaggi politici da parte di chi ha ancora troppo interesse a preservare la vecchia filiera discariche-inceneritori e mantenere lo status quo». Contro Romano, inoltre, si scaglia anche il presidente della commissione Ambiente del Comune, Carmine Attanasio per le dichiarazioni sull'inceneritore di Acerra. «Dichiarazioni che non t'aspetti - dice Attanasio - da un assessore all'Ambiente di una regione come la Campania». «Le dichiarazioni dell'assessore Romano - spiega - in merito alle emissioni nell'atmosfera dell'inceneritore di Acerra sono disarmanti perché solo due possono essere le spiegazioni: o esiste un interesse, forse politico, di portare avanti la logica degli inceneritori o l'assessore, in buona fede, è solo ignorante in materia». «Entrambi le spiegazioni mi preoccupano - afferma Attanasio - e sono rinfrancato solo dal fatto che il nostro sindaco Luigi de Magistris è uno dei più fieri oppositori alla politica dell'incenerimento».