I DATI L'ALLARME LANCIATO DAI GIUDICI

«Un inquinamento colossale»

28 dicembre 2011 - fp
Fonte: Roma

NAPOLI. Non usa mezzi termini il giudice per le indagini preliminari per descrivere la situazione nella quale imperversa Napoli e la sua provincia. Una situazione paradossale se si pensa che per 14 anni l'emergenza rifiuti è stata la normalità. Alla luce di questa nuova e forse, come hanno fatto intendere i magistrati, non ultima indagine, inquadra la situazione. Parla di una colossale opera di inquinamento. «L'esistenza di un sistema di gestione degli Rsu illecito e l'illecita produzione di frazione organica lavora e inviata tuttavia in discariche progettate per ricevere un rifiuto bene diverso e migliore costituisce l'utile portato dalle due indagini precedenti e in particolare per il carattere più recente di quella cui è consentita la ordinanza del 22 maggio del 2008. La conseguente produzione dalle discariche come dagli impianti di selezione e trattamento degli Rsu raccolti di percolato altamente inquinante, è il tema dell'indagine». Adesso tutti quanto gli imputati hanno 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogati. Poi ci sarà la fissazione dell'udienza preliminare e subito dopo la decisione se essere processati con il rito abbreviato o con il rito ordinario. Un disastro talmente grande e ampio che addirittura il pericolo era che se si fosse immesso anche un solo altro grammo di percolato sarebbe potuto esplodere tutto come la diga del Vajont. Un carabiniere però riuscì a fotografare il disastro e le intercettazioni hanno invece fatto il resto. Ecco cosa si dicevano due degli indagati a piede libero, Sergio Asprone della Fibe e Angelo Pelliccia, suo collega. Pelliccia: «Quindi adesso lui vuole fare, vuole parlarmi un attimo, io devo andare, devo andare». Asprone: «Eh ho capito». Pelliccia: «E comunque lui». Asprone: «Mi ricordavo che era oggi ma non sapevo l'ora perciò». Pelliccia: «Lui viene sopra adesso, voleva guardare sta cosa qui, ma peraltro dice, scusa di no, perché poi lì la copertura giornaliera non si fa». Asprone: «Si fa, per quella zona è possibile, il problema e che se stanotte io vado».

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