Navi dei rifiuti, la Regione: ecco quanto ci costerebbero
Giovanni Romano «Negli stir sono stoccate 85 mila tonnellate di frazione umida e 3 mila di frazione secca in attesa di essere smaltite»
NAPOLI — Quanto è costato bruciare presso il termovalorizzatore di Acerra, per l'anno 2011, la frazione secca lavorata negli stir? Zero euro. A fronte dei 115 euro a tonnellata (secondo i calcoli dei tecnici della Sap.Na.) che saranno pagati per il carico, sempre di frazione secca, che prossimamente e secondo quanto denunciato dall'assessore regionale all'ambiente, Giovanni Romano, dovrà essere trasferito sulle navi e diretto presso gli impianti olandesi. Dagli uffici di Romano è pervenuta la conferma ufficiale che a differenza del 2010, quando la Protezione civile stabilì tariffe precise per ogni provincia campana in relazione allo smaltimento ad Acerra del rifiuto secco, nel 2011 «le 600 mila tonnellate di rifiuto smaltito» dallo stesso impianto «non hanno comportato alcuna spesa per la collettività, in forza di una disposizione normativa del dipartimento della Protezione civile». Anzi, ha poi aggiunto Romano: «l'analisi dei dati relativi all'andamento gestionale del termovalorizzatore di Acerra per quest'anno, mostra che, oltre all'ottimo livello delle performance, si è registrato un consistente risparmio di risorse per l'acquisto di metano e per lo smaltimento rifiuti all'estero. La cifra è stimata complessivamente intorno ai 70-8o milioni euro». Il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, ha seccamente replicato che «nulla si brucia gratis ad Acerra». Non sbagliando, in quanto i contributi statali derivanti dal Cip6 pure pro -vengono dalle tasche dei cittadini. Ma restiamo sul punto dell'invio dei rifiuti in Olanda: in tutto (l'intesa prevede 24 mila tonnellate in un anno) verrà a costare, euro più, euro meno, circa 2 milioni 76o mila euro. E al momento — dicono dalla Regione — dovrà essere «per forza il secco, vale a dire lo stesso rifiuto bruciato gratis ad Acerra, ad essere esportato, poiché solo per esso sono giunte le autorizzazione . Il commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, ha dichiarato a Dagospia che «se in Olanda venisse inviata solo la frazione secca dei rifiuti napoletani, per capirci quella da bruciare negli inceneritori, che potrebbe smaltire l'impianto di Acerra, saremmo assolutamente contrari. Una scelta che apparirebbe incomprensibile soprattutto se Acerra è in grado di distruggerli gratuitamente come sostiene la Regione. In un caso del genere bisognerebbe rivolgersi alla magistratura contabile per verificare la sostenibilità economica dell'operazione che tra l'altro produrrà un notevole inquinamento marino dovuto allo spostamento delle navi che faranno un lungo tragitto arrivando in un altro paese per bruciare i rifiuti napoletane . L'impiego delle navi cariche di rifiuti in partenza per Rotterdam da tempo è oggetto di una feroce contesa tra l'amministrazione comunale di Napoli e la Regione Campania, nelle persone del vicesindaco Tommaso Sodano e dell'assessore regionale Romano. Quest'ultimo, nella «Relazione sul ciclo di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Regione Campania» inviata al ministro dell'ambiente, Corrado Clini, sottolinea, peraltro, come sia la frazione umida accumulata negli stir (gli impianti di tritovagliatura) a costituire una seria minaccia per il corretto svolgimento del ciclo di lavorazione. Infatti, «all'interno degli stir regionali — è scritto nella relazione — sono stoccate attualmente circa 85 mila tonnellate di frazione umida tritovagliata e 3 mila di frazione secca tritovagliata in attesa di essere smaltite». Da qui, la necessità di liberarsi prioritariamente della frazione umida. Inoltre, «dalla programmazione della produzione rifiuti nel periodo 2012-2015 — scrive l'assessore regionale Romano — si evince un fabbisogno complessivo di almeno 2 milioni di tonnellate che non trovano attualmente collocazione nell'ambito regionale. Infatti, l'attuale sistema di smaltimento si regge esclusivamente sui conferimenti fuori regione, pertanto, l'eventuale interruzione del trasfe - rimento fuori dalla Campania causerebbe immediatamente una situazione di criticità nel ciclo di smaltimento dei rifiuti».