Caos rifiuti L'assessore all'Ambiente di Palazzo Matteotti: "Mandare i rifiuti all'estero non è la soluzione definitiva"

Termiovalorizzatore, Comune isolato sul 'no' a Napoli Est

Regione e Provincia in piena sintonia: "L'impianto va realizzato per rendere la città autonoma"
ADDIO AGLI ACCORDI CON IL MINISTRO Le decisioni della Regione di non modificare il piano rifiuti 2008 sconfessano il documento firmato dalle istituzioni a margine del vertice dello scorso 3 dicembre con il ministro dell'Ambiente
La Provincia minimizza sui rischi ambientali: "Le strutture che saranno realizzate hanno tecnologie all'avanguardia"
La coesione tra Regone e Palazzo Matteotti potrebbe servire anche a sciogliere la tensione tra Pdl e Udc
Venerdì vertice tra Sodano e Caliendo condusosi con un nulla di fatto e posizioni invariate
18 dicembre 2011 - Giuseppe Palmieri
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI - II Comune è rimasto solo a non volere il termovalorizzatore a Napoli est. Dopo la Regione, che ha dato mandato al commissario straordinario Carotenuto di portare avanti le procedure per la gara d'appalto per l'affidamento dei lavori di realizzazione dell'impianto, anche la Provincia si accoda e spinge affinchè le aspettative dell'Ue non vengano disattese e la struttura possa sorgere nell'area orientale del capoluogo partenopeo. "Il progetto è stato fatto e il bando è in fase avanzata - spiega l'assessore all'Ambiente di Palazzo Matteotti, Giuseppe Caliendo - il Comune è fermo su una posizione diversa, come ha dichiarato a più riprese il sindaco De Magistris, ma la Provincia ritiene che gli impianti vadano fatti. La città partenopea - chiarisce Caliendo - deve diventare indipendente nella gestione del ciclo dei rifiuti, senza mandare la spazzatura all'estero o in altre regioni d'Italia. L'Europa ce lo impone e noi non possiamo fare altro che mettere in pratica quanto prevedono le norme. A Napoli vanno realizzati impianti sia intermedi che definitivi". Una posizione all'unisono con quella espressa nelle scorse ore dall'amministra-zione regionale e che va a rendere coesa una giunta provinciale che sembrava prossima al rimpasto. L'incontro avvenuto venerdì tra Caliendo e Sodano si è concluso con un nulla di fatto. Le parti sono rimaste sulle loro posizioni, con Palazzo San Giacomo forte di quel documento sottoscritto insieme al ministro Corrado Clini che prevedeva la ridiscussione del piano per i rifiuti datato 2008. "L'emergenza non può essere più definita tale - dichiara l'assessore provinciale all'Ambiente - visto che dura da praticamente 18 anni. II fatto che il piano sia stato messo in piedi da amministrazioni precedenti a quelle che ora sono in carica non vuol dire che bisogna metterlo completamente in discussione. La tempistica è stretta e non c'è spazio per alcun tipo di lentezza. Dobbiamo toglierci di dosso l'etichetta della classe dirigente che ha tolto il futuro alle prossime generazioni. Quello firmato con Clini era un comunicato stampa, non certo un impegno ufficiale a cambiare location al termovalorizzatore. Gli impianti bisogna farli, Napoli deve diventare autonoma". Il sindaco De Magistris e il suo esecutivo paiono ormai isolati di fronte alla ferrea volontà di Regione e Provincia di realizzare l'impianto nell'area orientale, sostenuta anche dalle competenze che non sono del Comune di Napoli. La Provincia minimizza anche sui rischi ambientali connessi all'impianto, visto che sarà realizzato con tecnologie all'avanguardia. "I problemi di salute legati alla diossina e all'inquinamento sono dovuti a cause molto più datate", conclude Caliendo. Quel documento annunciato in pompa magna dopo il vertice in Prefettura, con in calce le firme di Stefano Caldoro, Luigi Cesaro, Corrado Clini e Luigi De Magi-stris è stato sconfessato in maniera netta da Provincia e Regione che seguono la strada maestra per evitare le sanzioni. Con buona pace di De Magistris e di Napoli est.

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