La monnezza non prenderĂ il largo
Un'altra scadenza non rispettata per Luigi de Magistris? Il sindaco dipietrista di Napoli, Giggino per amici e nemici, dopo l'intemerata post elezione, quando si fece scappare di poter risolvere l'emergenza rifiuti «in quattro o cinque giorni», rischia di non riuscire a far partire il suo primo bastimento carico di munnezza verso l'Olanda, evento che prevedeva di avviare prima di Natale. «Incrociando le dita», aveva aggiunto però, su questa seconda previsione, ancora pochi giorni fa. Un po' per prudenza, visto il precedente, un po' perché siamo nella capitale mondiale della scaramanzia. Lo scongiuro parrebbe non essere bastata visto che, come riferisce Repubblica Napoli, lo sbarco a Rotterdam è ormai improbabile prima delle festività. Perché i conti dell'operazione, i famosi 130 o 140 euro a tonnellata per trasporto e trattamento nei Paesi Bassi, non tornano più. La Sapna, la società provinciale che si occupa dello smaltimento, infatti, ha scoperto che il trasporto deve essere assicurato e l'onere spetta a chi spedisce. L'importo della copertura non è trapelato, ma certo non deve trattarsi di una bazzecola se la Regione ha subito alzato le mani, facendo sapere che se ne deve occupare il consorzio fra la stessa Sapna e l'Asia, 1' azienda comunale napoletana. Da Napoli, Asia e municipio rispondono come un sol uomo: questo costo lo deve pagare la Sapna, cui spetta lo smaltimento. «I soldi per le assicurazioni le deve reperire la Provincia a cui vanno i soldi della Tarsu», dicono gli uomini di De Magi-stris. Alla Sapna pare stiano preparando le polizze fideiussorie, rassegnàti. In tempi di casse pubbliche vuote, difficile reperire i soldi necessari. Certamente i tempi s'allungano e diventa improbabile far salpare la nave carica di spazzatura prima che i Bambinelli compaiano nelle mangiatoie dei tanti presepi di San Gregorio Armeno. In Comune tuttavia gli uomini che seguono per il sindaco, impegnato, eccome, nella politica nazionale, il dossier rifiuti vedono il bicchiere mezzo pieno. E fanno festa per l'ok all'operazione arrivato dall'autorità di governo olandese. «Missione compiuta», esulta Raphael Rossi, presidente della municipalizzata, «un successo di Asia e del Comune», mentre il vice di De Magistris, Tommaso Sodano, parla di «traguardo fondamentale, raggiunto in sinergia con tutte le autorità coinvolte». Non una parola sui lievitati costi dell'operazione e sulla possibilità che, proprio a questo riguardo, in prospettiva, l'export di munnezza diventi più difficile. A Napoli vanno a dritto, secondo la «dottrina Giggino»: differenziata e rifiuti smaltiti all'estero. E che nessuno s'azzardi a riparlare di inceneritori. Il commissario all'emergenza, Alberto Carotenuto, ha riaperto la gara per l'impianto di Napoli Est? «Non so che finalità abbia il bando», risponde il sindaco, «l'unica cosa certa è che a Napoli l'inceneritore non si farà, non al 99 per cento ma al 100 per cento!». Il sindaco è un duro: ha resistito alle rampogne di Janez Potonik, commissario europeo per l'Ambiente, che minaccia sanzioni se entro i primi di marzo Napoli non si sarà data un piano di smaltimento stabile, e ha obbligato Corrado Chili, ministro per l'Ambiente, a rimangiarsi le affermazioni sull'emergenza, ammettendo che la situazioni è sotto controllo. A patto però che la munnezza prenda la via del mare. E se non sarà prima di Natale pazienza.