«Impianti, tutto bloccato da 4 anni»
NAPOLI. «TUtto fermo, in quattro anni di missioni nel capoluogo campano si continua a parlare di impianti da realizzare in fretta, ma finora tutto è rimasto bloccato alle buone intenzioni». È il parere della commissione parlamentare Ecomafie ieri di nuovo in città per le audizioni sul tema dei rifiuti. E stavolta il parere non è dei più positivi, tanto da fare immaginare uno scenario difficile tra quaranta giorni, quando la commissione Ue si pronuncerà sulla messa in mora dell'Italia a causa del caso Napoli. In sostanza i componenti dell'Organo parlamentare fanno capire che con le attuali condizioni, dove manca tuttora tempistica per i progetti, sarà difficile convincere Bruxelles. «C'e una idea più organica, rispetto al passato, su come uscire dalla crisi ma in concreto non abbiamo certezze sui tempi - dice Gaetano Pecorella, presidente della commissione . Il problema più serio - insiste - è che ci sono idee diverse sul termovalorizzaotre tra sindaco e governatore. Per questo non si hanno certezze sui tempi, ma così non si evita la sanzione dell'Unione Europea». «Qualcosa sta cambiando - continua l'esponente del Pdl - ci sono gli accordi con l'Olanda che vanno avanti, la questione si avvia a soluzione e c'è una consapevolezza maggiore sui problemi aperti, una presa d'atto che l'Europa non aspetta e che bisogna smaltire le ecoballe perché al termine della proroga non si potrà più evitare la multa né ci sarà possibilità di sbloccare i fondi europei». Per quanto riguarda la sanzione, infatti, la cifra è addirittura 150 milioni di euro che l'Italia dovrebbe sborsare oltre alle risorse che resterebbero congelate. Pecorella riferisce inoltre delle preoccupazioni del sindaco de Magistris legate agli interessi della criminalità organizzata nella gestione del ciclo dei rifiuti. E ancora sulle navi verso l'Olanda, Pecorella afferma che il piano è chiuso «quindi immaginiamo che non ci siano problemi da parte delle autorità olandesi». Il problema, ha ravvisato Pecorella, riguarda «l'allestimento del sito al porto di Napoli per poter imbarcare i rifiuti perché non è come imbarcare grano». Per il vicepresidente della commissione, Vincenzo De Luca, «nonostante l'impegno, la situazione continua a destare preoccupazione», mentre parla di «nebulosità» Gennaro Coronella. Intanto sulla proroga fino al 15 gennaio dell'Unione Europea arriva l'ufficialità: «La lettera partirà a breve, ma la decisione è già stata presa», spiega Joe Hennon, portavoce del commissario europeo all'Ambiente Janez Potocnik. Confermati i tempi e i modi in cui Bruxelles ha deciso di dare una boccata d'ossigeno al nuovo Governo italiano per mettere a punto, con le autorità locali, tutti gli elementi di risposta alla lettera di messa in mora inviata a Roma il 29 settembre.