L'Ue avverte: entro il 15 gennaio interventi seri e in tempi brevi
Il monito Il commissario Potocnik avverte «Potenziare discariche e raccolta differenziata»
BRUXELLES. La Commissione europea ha deciso di concedere una proroga fino al 15 di gennaio all'Italia per rispondere alla lettera di messa in mora sulla crisi rifiuti in Campania. Ma, come anticipato dal Mattino, l'esecutivo comunitario ha ridotto a un mese e mezzo, anziché i due mesi chiesti dal governo di Roma, la scadenza entro cui le autorità italiane dovranno presentare un piano convincente per non correre il rischio di una multa da diverse decine di milioni di euro. E un sintomo dell'impazienza del commissario all'Ambiente, Janez Potocnick, che avverte: «La normativa europea non permette una seconda proroga ad uno Stato membro». In sostanza, per l'Italia, la Campania e Napoli è l'ultima chance. Nella lettera che dovrebbe essere stata inviata in serata al governo per comunicare la proroga fino al 15 gennaio, la Commissione «non entra nel dettaglio delle richieste», ha spiegato all'Ansa il portavoce di Potocnick, Joe Hennon. Ma Bruxelles ricorda «comunque che la situazione è urgente e sensibile». Appena due settimane fa, in un'audizione davanti alla commissione petizioni detl'Europarlamento, Potocnick aveva definito la crisi dei rifiuti «una vergogna che va avanti da anni». «Napoli è una storia di cui nessuno può essere fiero», aveva spiegato il commissario all'Ambiente, esasperato dalla mancata adozione di un piano in linea con le regole europee dopo l'apertura della procedura di infrazione avviata nel 2007 e la condanna da parte della Corte di giustizia nel 2010. Potocnik «è consapevole che la crisi non può essere superata da un giorno all'altro», spiegano fonti della Commissione. Ma «vuole un segnale chiaro che si va verso un piano strutturale» per mettersi definitivamente il problema immondizia alle spalle. Se perla costruzione dei termovalorizzatori occorrono tempi lunghi, il commissario chiede dl rafforzare immediatamente la raccolta differenziata e il riciclaggio, incrementare il recupero di rifiuti organici e aumentare la capacità ricettiva delle discariche. Potocnik ha più volte evidenziato l'urgenza del problema delle ecoballe. Entro il 15 gennaio l'Italia non dovrà limitarsi a una risposta formale. Serve un piano coerente e completo che includa «azioni precise e in tempi brevi», avvertono a Bruxelles. Altrimenti la Commissione chiederà alla Corte europea di giustizia di condannare l'Italia a pagare una multa che, secondo Hennon, potrebbe superare i venti milioni di euro, oltre al congelamento dei fondi di 145 milioni di fondi Por e Fas deciso all'avvio della procedura di infrazione. Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ha promesso una risposta «entro pochi giorni, non il 15 gennaio», come ha spiegato il suo portavoce Jacopo Giliberto. La "task force" tra comune, provincia, regione e governo «è già al lavoro». Il presidente della regione Campania, Stefano Caldoro, è «fiducioso che con il clima che si è instaurato con il governo si potrà lavorare per risolvere il problema». Per Caldoro, occorre «rispondere a tutte le richieste con grande lealtà istituzionale, ognuno per le competenze che ha».