Supermulta Ue solo 45 giorni per il piano rifiuti

La Commissione accelera dopo la messa in mora
Gelo sul governo: mai concessi 2 mesi di proroga
La replica Il portavoce del ministro «Proposte pronte entro pochi giorni rispetteremo le scadenze»
6 dicembre 2011 - David Carretta
Fonte: Il Mattino

BRUXELLES. La Commissione europea ieri ha smentito il via libera a un moratoria di altri due mesi sull'emergenza rifiuti in Campania, annunciata la scorsa settimana dal ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. L'esecutivo comunitario "non ha ancora risposto alla richiesta presentata dal governo italiano di disporre ancora di due mesi per fare sapere come intende mettere in opera, insieme alle autorità locali, la gestione dei rifiuti a Napoli", ha detto all'Ansa Joe Hennon, il portavoce del commissario all'Ambiente, Janez Potocnik. Secondo indiscrezioni raccolte dal Mattino, il ministro Clini si aspetta una decisione positiva formale peroggi. Ma la Commissione dovrebbe abbreviare a un mese e mezzo, e non più due mesi, i tempi entro i quali le autorità italiane devono rispondere alla messa in mora di Bruxelles. «II commissario europeo all'ambiente Janez Potocnik ha dato a Napoli una moratoria di due mesi prima di fare scattare le sanzioni», aveva dichiarato Clini venerdì: «Abbiamo tempi strettissimi per intervenire in maniera convincente. Altrimenti sarà una multa colossale», aveva detto Clini. «Non è vero che la Commissione europea si è già pronunciata in favore della proroga chiesta dall'Italia», ha riposto ieri il portavoce di Potocnick: «la risposta di Bruxelles giungerà a breve». Il capo ufficio stampa di Clini, Salvatore Bianca, spiega così l'equivoco: «C'era stata un'interlocuzione informale tra governo e Commissione ed è emerso che l'orientamento è perla concessione dei due mesi». «Una proroga è teoricamente possibile», dicono al Mattino fonti molto vicine a Potocnick. Ma il commissario continua a interrogarsi: «E' possibile un altro rinvio dopo così tanti anni?». La riduzione dei tempi della proroga - la scadenza per rispondere verrebbe fissata dalla Commissione al 15 anziché il 30 gennaio - sarebbe un ulteriore sintomo dell'impazienza di Potocnick, che a fine settembre aveva deciso di passare alle maniere forti, dopo la condanna da parte della Corte europea di giustizia del 2010 e le ennesime promesse violate su un piano rifiuti entro l'estate. La mancata risposta delle autorità italiane alla lettera di messa in mora di settembre consentirebbe già ora alla Commissione di tornare davanti alla Corte di giustizia per chiedere di condannare l'Italia a una multa di diverse decine di milioni di euro. Sull'ulteriore proroga la decisione formale spetta al segretario generale dell'esecutivo comunitario, che sta sotto la direzione del presidente della Commissione, José Manuel Barroso, più attento di Potocnickalle sensibilità politiche nazionali. Il cambio di governo a Roma fa pendere a favore di un po' di clemenza da parte di Bruxelles. Il portavoce di Clini, Jacopo Gilibero, dice che la "task force" tra comune, provincia, regione e governo, che è stata incaricata di fornire la risposta alla Commissione, «è già al lavoro. E la risposta sarà chiusa entro pochi giorni, non il 15 gennaio». Rispondendo a un'interrogazione parlamentare, il commissario Potocnick ha indicato la via da seguire: «il sistema di gestione dei rifiuti della Campania continuerà ad essere caratterizzato da una più o meno grave insufficienza ed instabilità, almeno fino a quando le autorità italiane non avranno raggiunto obiettivi urgenti, sia in termini di riduzione delle quantità di rifiuti da smaltire (per esempio rafforzando la raccolta differenziata seguita dal riciclaggio e incrementando il recupero di rifiuti organici) sia in termini di alimento delle capacità ricettiva delle discariche».

La regola delle sanzioni

Continua a pendere sull'Italia la spada di Damocle delle sanzioni dell'Unione europea per le gravi inadempienze maturate nell'arco quasi ventennale dell'emergenza rifiuti in Campania. L'Europa ha segnato una ulteriore - e presumibilmente ultima - scadenza che dovrebbe stabilire, nelle aspettative delle autorità comunitarie, Io spartiacque tra il lungo passato di ritardi e fallimenti e l'avvio di una nuova fase virtuosa. Un altro fallimento - che l'Ue potrebbe ceriticare con la bocciatura delle risposte della autorità italiane alla nota di messa in mora - scaricherà sul bilancio della Stato una pesantissima sanzione di milioni di euro destinata ad aumentare con un sistema di penalità calcoalto su base giornaliera.

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