Il ministero frena su Bagnoli: fondali a rischio
Lo staff di Clini: pronti a supportare il Comune in tutte le procedure
Bisognerà attendere la fine della prossima settimana per sapere se la Coppa America si terrà o meno a Bagnoli. Domani mattina i tecnici dell'Arpac completeranno gli ultimi rilievi che saranno spediti a tempo di record a Roma. A quel punto si convocherà la conferenza dei servizi, che potrebbe tenersi tra mercoledì e venerdì, da cui arriverà l'atteso verdetto sulla zona occidentale. Bagnoli resta la priorità dell'amministrazione comunale ma i problemi non mancano e ieri è arrivata un'altra doccia fredda. Durante il vertice in Prefettura con il ministro dell'Ambiente Corrado Clini gli esperti del dicastero hanno mosso rilievi sull'inquinamento dei fondali marini: la movimentazione degli stessi a causa dei corpi morti - è il loro ragionamento - potrebbe infatti produrre conseguenze negative sui siti di interesse comunitario, ovvero Nisida e Capo Miseno. L'ennesima grana, peraltro inattesa, a cui la giunta de Magistris e Bagnolifutura stanno cercando di far fronte studiando in fretta soluzioni tecniche innovative che consentano di non smuovere i fondali. Ma intanto il tempo scorre e si avvicina il momento in cui bisognerà necessariamente aprire i cantieri per realizzare le opere in vista delle regate dell'aprile 2012. Si dovrà insomma decidere in fretta altrimenti la bocciatura dell'area sarà inevitabile. Al termine della riunione è stato siglato un documento congiunto attraverso il quale si manifesta la volontà di fare squadra e di garantire in ogni caso che I'America's Cup si svolga a Napoli: «11 ministero dell'Ambiente, il Comune, la Provincia e la Regione si impegnano a realizzare nei tempi più rapidi possibili ed entro le scadenze già fissate tutte le valutazioni relative al sito di Bagnoli - si legge nella nota - In ogni caso vi è l'impegno del ministero a supportare il Comune nelle procedure necessarie alla realizzazione dell'evento, nel rispetto delle cautele poste dalla normativa di tutela ambientale». In altri termini la location per tutti resta Bagnoli ((non pensiamo a siti alternativi», chiarisce il vicesindaco Tommaso Sodano) ma ci si guarda comunque attorno. Anche perché restano le preoccupazioni e le incertezze per l'esito dell'inchiesta della Procura. Accanto alle ipotesi di Nisida e del litorale domizio nelle ultime ore spunta il lungomare di via Caracciolo che potrebbe incantare appassionati e turisti con il suo panorama mozzafiato. Si allontana, invece, la possibilità di coinvolgere il molo San Vincenzo, dove ci sarebbe il rischio di intralciare rotte militari e commerciali. Gli aspetti negativi di questo cambio di location sarebbero tuttavia diversi: un'altra occasione di rilancio persa dalla zona occidentale, la cui riqualificazione è attesa da molti anni, ed eventuali penali da pagare agli americani dell'Acea, oltre ai problemi tecnici legati all'installazione delle opere nei siti alternativi.
Nel piano Bagnoll già avviato, le opere temporanee riguardano, a mare, la realizzazione di un piccolo porto galleggiante, con 9 boe alla ruota dove ormeggeranno i catamarani, e 340 metri di ormeggi per le imbarcazioni di supporto e turistiche. A terra Invece: un public event village per l'intrattenimento e svago del pubblico, di 12.500 metri quadri, con 4.000 metri quadri perla sosta; un'area premiazioni di mille posti a sedere; un'area vip di 5.500 metri quadri; un'area tecnica per i team partecipanti alle regate di circa 20mila metri quadri.