«Nessuna emergenza rifiuti»
NAPOLI Discarica alle porte di Napoli e termovalorizzatore nella zona est, il ministro dell'Ambiente Corrado Clini è arrivato ien mattina in città con il pacco già confezionato. Arrivato nel dicastero 25 anni fa, direttore generale con Stefania Prestigiacomo, il dossier rifiuti campani non è una novità da quelle parti. C'è da dare una risposta in fretta alla Comunità europea, che minaccia nuove sanzioni entro due mesi. In prefettura riunione con ministro, sindaco e presidente della provincia di Napoli, il governatore regionale. L'incontro con la stampa slitta di tre ore. Alla fine niente domande, solo un comunicato congiunto che suona come una smentita delle dichiarazioni di Clini, ripetute per una settimana di fila. «Ho avuto la fortuna di passeggiare per Napoli e non ho trovato segni di emergenza rifiuti», dichiara il ministro riuscendo a rimanere serio, ancora mercoledì parlava proprio di emergenza e invio delle forze armate. Ma è il solito equivoco, la colpa è della Commissione europea «che ha messo l'Italia in una situazione difficile - spiega - per quanto riguarda la procedura d'infrazione e la sanzione». I partecipanti al tavolo formeranno una task force per dare una risposta che risulti più convincente dei piani presentati finora a Bruxelles. E cosa ci sarà nelle risposta? Nuovo colpo di scena: niente termovalorizzatore a Napoli est. Venerdì sembrava la sola via di salvezza Ma ieri mattina prima il sindaco Luigi de Magistris ha minacciato di querelare «coloro che in questi giorni, a ogni livello, hanno gravemente compromesso l'immagine della città» e poi il vicesindaco, Tommaso Sodano, ha spiegato: «Appena è andata deserta la terza gara per l'inceneritore si è ricominciato a parlare di emergenza». Le tre ore di discussione, si desume, sono servite a far digerire al tavolo il piano comunale. basato su raccolta differenziata, compostaggio e impianti per il trattamento meccanico manuale della frazione secca. Così si legge nel comunicato: «Le istituzioni hanno convenuto sulla necessità di riesaminare l'accordo del 2008 relativo all' impianto di Napoli Est». Per realizzare l'impiantistica «il governo fornirà ogni contributo per accelerare l'utilizzo dei fondi Fas al di fuori del patto di stabilità». Resta il nodo irrisolto dei sei milioni di tonnellate di ecoballe. Per smaltirle si utilizzeranno «le migliori tecniche di valorizzazione energetica, integrate con l'utilizzazione del rifiuto urbano trattato negli impianti Stin». Alla provincia la grana di individuare nuovi sversatoi: «Saranno resi operativi siti per la ricomposizione ambientale con prodotto stabilizzato, garantendo l'accelerazione delle procedure in capo al commissario straordinario per le discariche». Prodotto stabilizzato che per ora quasi tutti gli Stir non sono in grado di fornire e infatti il commissario ha chiesto di poter derogare alle nonne. I cittadini lo sanno e ieri presidiavano la prefettura. Le Mamme vulcaniche, antidiscanca di Terzi-gno, hanno spinto i 18 sindaci della zona a chiedere il piano altemativo per lo smaltimento dei rifiuti ma provincia e regione non convocano un tavolo di confronto, cosi da febbraio la richiesta è rimasta inevasa. Accanto i comitati di Chiaiano, Marano e Mugnano: «Clini sa che il precedente ministero aveva già impegnato 5milioni di euro per estendere la differenziata a Napoli - commenta Antonio Musella -, pensi a erogarli cosi poi magari si possono anche fare un paio di impianti di compostaggio. In quanto ai fondi ile fermi a Bruxelles, chiediamo che vengano sbloccati in modo vincolato, per applicare il protocollo Rifiuti Zero sottoscritto dal comune».