Napoli

Scorie padane, Napolitano attacca la Lega: «Ci sono le inchieste»

Il capo dello Stato replica alle accuse. E in Campania l'assessore all'Ambiente Ganapini finisce sotto scorta
6 giugno 2008 - Adriana Pollice
Fonte: Il Manifesto
È tutto negli atti dei processi e delle commissioni. Secondo il presidente della Repubblica Napolitano chi vuole sapere la verità sui rifiuti campani non deve fare altro che leggere le carte: «Io sono venuto qui - precisava ieri dal capoluogo partenopeo - per sollecitare soluzioni a Napoli, non soluzioni al Nord, di un problema che è determinato da varie componenti, tra le quali anche quella del traffico di rifiuti tossici dal Nord». Nonostante le proteste della Lega, basta leggere i risultati dell'inchiesta Mazzettus, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, conclusasi con 6 ordini di custodia cautelare nei confronti di imprenditori che operavano nel settore delle discariche e di funzionari del Genio Civile - Settore Cave - della Provincia di Napoli. I pubblici ufficiali consentivano, in cambio di mazzette, lo sversamento illecito di migliaia tonnellate di rifiuti, provenienti da regioni del nord e del centro, in terreni a destinazione agricola e in cave.
Se il centrosinistra difende Napolitano con Verdi, Pd e con l'Udc Vietti, che definisce le risposte della Lega «isteriche», continua la levata di scudi dalla destra. «Prendo atto delle dichiarazioni del Capo dello Stato» dice Roberto Castelli, sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, e ribatte: «Il Presidente deve anche comprendere la posizione della Lega, che troppe volte ha visto il nord pagare le inefficienze di altre parti del paese». L'ex guardasigilli parte poi a testa bassa contro la magistratura, rea di occuparsi del problema ma al rovescio «arrestando chi cerca di risolvere i problemi».
E mentre ieri, in Germania, si scopriva per la seconda volta un carico radioattivo tra i rifiuti spediti ad Amburgo, resta alta la tensione in città con l'assessore regionale all'Ambiente Walter Ganapini sotto scorta. «Dopo i fatti di Caserta - dichiarava ieri l'ex presidente di Greenpeace Italia, riferendosi all'uccisione di Michele Orsi - devo stare più attento perché mi muovo troppo. Diciamo che avrò autisti più attenti». A smuovere le acque l'attività di verifica delle cose fatte o meno per gestire la questione rifiuti. Non ultimo, la scoperta di impianti di compostaggio ancora imballati o una discarica da 400mila tonnellate mai utilizzata a Santa Maria la Fossa, nel casertano. L'assessore annuncia poi di aver bloccato i fondi destinati all'Arpac e alla società mista Recam: «Ho fermato ogni flusso di denaro fino a quando non capirò di cosa stiamo parlando. Quando è scoppiato il caos per la diossina nella mozzarella - spiega - su 1600 dati raccolti casualmente, soltanto due erano relativi ai suoli dove ci sono allevamenti».
Infine, lunedì prossimo Carlo Alemi, presidente del tribunale di Napoli, sarà sentito in audizione al Csm in merito al provvedimento con il quale, dando esecuzione al decreto del governo, ha affidato a dieci gip la competenza delle indagini preliminari in materia di rifiuti in Campania.

 

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