AMERICA'S CUP RISULTATI DISCORDANTI. PRIMA DI NATALE DOSSIER ALLA PROCURA, NON SI ESCUDE IL SEQUESTRO. OGGI CLINI A NAPOLI

Bagnoli, è giallo sulle analisi

3 dicembre 2011 - Claudio Silvestri
Fonte: Giornale di Napoli

Oggi il ministro Corrado Clini è a Napoli, parlerà anche di Coppa America. Ieri a Roma c'è stata una riunione operativa e oggi ci saranno le prime risposte pubbliche. L'orientamento è quello di non ostacolare la manifestazione, anche se la scelta discutibile di allestire le strutture sulla colmata a mare di Bagnoli rende tutto più difficile. Clini, quindi, annuncerà la sua disponibilità a dare l'ok ai lavori, ma resta il problema delle analisi sulla colmata, richieste dall'ex ministro Stefania Prestigiacomo. Il Comune ha affidato le operazioni di carotaggio alla Bagnolifutura e le analisi all'Arpac. Ma proprio sui risultati delle indagini ci sarebbe un giallo. Secondo il campione affidato all'agenzia regionale per l'ambiente (il 20% delle provette), infatti, l'esito sarebbe "positivo", in senso tecnico: cioè i valori delle sostanze inquinanti sarebbe troppo alto. Secondo analisi affidate ad una seconda agenzia, il risultato sarebbe invece utile a far partire i lavori per il campo di gara. A questo punto sarebbe necessario, quindi, un ulteriore passaggio. «Ci sono sforamenti su alcuni analiti che obbliga all'apertura di una terza busta con altri campioni da analizzare», spiega al Velino una fonte ministeriale. In soldoni, la non corrispondenza comporterà una sorta di «incidente probatorio». Verranno condotte delle «analisi di contraddittorio» alla presenza dei tecnici dell'Arpac e di quelli designati dal Comune.
L'inchiesta della Procura. Stando a quanto filtra da ambienti giudiziari al Velino, gli esiti degli accertamenti sui veleni della colmata dovrebbero arrivare entro il 17 dicembre, al più tardi, entro il 20. I rilievi condotti alla presenza della polizia giudiziaria sono fondamentali per la Procura e per il futuro dell'area. Il fascicolo è affidato ai sostituti Stefania Buda, Federico Bisceglie e Maurizio Di Mauro coordinati dall'aggiunto Aldo De Chiara. Saranno loro a dover decidere se disporre o meno il sequestro della colmata e dello specchio d'acqua interessato dalle preregate dell'America's Cup. L'inchiesta dei pm si avvicina all'epilogo di un lungo lavoro investigativo. Un'accelerazione c'è stata nelle ultime settimane proprio in concomitanza con la scelta della location per i preliminari della competizione velica. Ieri in Procura è giunta la notizia: «Entro 15 o al massimo 20 giorni avremo gli esiti delle analisi». Fonti interne già riferiscono di «alti valori inquinanti: sia a mare che nel terreno. Per non parlare della colmata». Quello che si è sempre detto e vociferato, stavolta messo nero su bianco sotto il sigillo della Procura, avrebbe gravi ripercussioni politiche ed economiche. A Palazzo di Giustizia c'è consapevolezza di questo ma c'è anche «la responsabilità di non mettere a rischio la salute pubblica», dice un addetto ai lavori. In realtà, se le analisi dessero esito positivo, quindi confermando «gli alti valori inquinanti», la Procura dovrebbe disporre il sequestro dell'area. «Sarebbe un atto dovuto a fronte dei riscontri di laboratorio», riferisce una fonte giudiziaria. Palazzo di Giustizia finirebbe nel vortice delle polemiche e a difenderlo non ci sarebbe nemmeno il procuratore capo Giovandomenico Lepore, in pensione dal 14 dicembre. Reggerà la vacatio in attesa delle scelte del Csm, il vicario Alessandro Pennasilico. «Si dovrebbe costruire una sorta di "suoletta" sopra la colmata da rimuovere un domani». Allo stato questa è l'unica ipotesi alternativa ai sigilli che, stando a quanto trapela al Velino, sembrano inevitabili.

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