"Rifiuti, l'Europa non aspetta"
ANCORA due mesi di tempo, prima che l'Unione europea faccia scattare le sanzioni per la situazione dei rifiuti in Campania. Due mesi concessi dal commissario europeo all'Ambiente, Janez Potocnik, per dare ossigeno al nuovo governo e per dimostrare che l'Europa non ha intenzioni vessatorie, ma che non c'è più un giorno da perdere: «Abbiamo tempi strettissimi per intervenire in maniera convincente — ha spiegato il neoministro all'Ambiente Corrado Clini annunciando la moratoria di due mesi—altrimenti sarà una multa colossale, che pagheremo tutti, che pagheranno soprattutto coloro che non hanno alcuna colpa, quelli che si impegnano per l'ambiente, che poi sono la maggioranza dei cittadini». Il ministro giunge oggi aNapoli, dove incontrerà, in prefettura alle 11.30,irappresentanti delle istituzioni locali. A loro chiederà, il ministro, di fare presto, di mettere da parte le polemiche, «che tolgono credibilità e avvicinano la multa», di costruire una soluzione fattibile agli occhi degli osservatori d'Oltralpe. Non si tratta di promettere mari e monti, né di preannunciare la realizzazione tambur battente di un inceneritore, sul quale lo stesso Clini spiega: «In due mesi non si costruisce un inceneritore (ove questa fosse la tecnologia risolutiva, e dubito comunque che l'inceneritore sia la risposta, se non è vista dentro la programmazione di un ciclo completo dei rifiuti). In due mesi non si allestisce forse nemmeno una discarica». E allora? E allora niente ricette facili e promesse miracolistiche: «L'Europa infatti non pretende la" soluzione già realizzata, bensì ci chiede credibilità». E se «ci ha dato fiducia ancora una volta, merita di essere trattata con rispetto, onestà e rigore. Come lo meritano i cittadini napoletani. Meritano rispetto, non prese in giro». Il ministrotorna anche sulla questione dell'esercito, per precisare che «non ho mai pensato che i soldati debbano lavorare sulla raccolta dei rifiuti. Il collega e amico ministro della Difesa, ammiraglio Di Paola, ha detto bene: i militari si occupano di cose diverse dall'ambiente». Ovemai, l'esercito potrebbe scendere in campo se vi fosse ancora il «caso eccezionale» nel quale «tutte le istituzioni si devono mobilitare, quindi anche l'esercito». Magari al fianco delle forze dell'ordine: «I cittadini di Napoli meritano un servizio di raccolta differenziata dei rifiuti degno di una città nobile, di una delle capitali europee della cultura e dell'arte. Se qualcuno impedisce questo servizio, se è una questione di ordine pubblico, allora i cittadini avranno in loro aiuto le forze dell'ordine per difendere la loro città». Dunque il ministro non pensa di «schierare domani i soldati per le vie di Napoli», anzi auspica «che la Campania con le proprie forze, le proprie istituzioni, e con il proprio senso di legalità, riesca ad affrontare e risolvere per le vie ordinarie il problema». Oggi si tratta di scongiurare «una nuova e grave emergenza» scrive la segreteria regionale del Pd, guidata da Enzo Amendola e riunitasi ieri anche col cap ogrup -poPd in consiglio regionale, Giuseppe Russo e con Fulvio Bonavitacola, il deputato cui il partito ha dato l'incarico di responsabile del ciclo rifiuti. «Chiediamo al presidente Stefano Caldoro di discutere in aula il piano regionale dei rifiuti», un passo senza il quale non si può «dare credibilità alle intenzioni». Credibilità, appunto. Una parola che torna. Ed in nome della quale il Pd si spinge oltre, sino a promuovere il termovalorizzatore: «Si facciano gli impianti che occorrono (termovalorizzatori, discariche e compostaggio) e si affidi a una commissione tecnica la valutazione circa la loro collocazione, senza lasciare spazio a strumentali-smi». Basta commissariamenti: «Il ministro allinei tutto il sistema delle competenzeedelle responsabilità ai principi del codice dell'ambiente, come accade in tutta Italia. Noi ci batteremo perla restituzione piena e definitiva delle competenze ai Comuni».