Clini: l'inceneritore da solo non basta

Oggi il ministro a Napoli. Bagnoli, dubbi sulle analisi nell'area delle regate
3 dicembre 2011 - Angelo Lomonaco
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — «Rispetto e onestà». È questo che il ministro Clini si aspetta dalla Regione Campania e da Comune e Provincia di Napoli. Alla vigilia della trasferta nel capoluogo per affrontare il problema rifiuti con i responsabili istituzionali, il ministro fa sapere che l'Europa ci ha concesso i due mesi di proroga chiesti dal nuovo governo. Ma chiarisce anche che è indispensabile «intervenire in maniera convinceqnte», che non c'è più tempo da perdere, «altrimenti sarà una multa colossale, che pagheremo tutti, che pagheranno soprattutto coloro che non hanno alcuna colpa, quelli che si impegnano per l'ambiente, che poi sono la maggioranza dei cittadini». Il ministro aggiunge che i commissari europei sono consapevoli che in due mesi «non si costruisce un inceneritore, in due mesi non si allestisce forse nemmeno una discarica» e ribadisce: «Potocnik sa tutto questo. E l'Europa infatti non pretende La soluzione già realizzata bensì ci chiede credibilità. Le polemiche — anche quelle di questi giorni — tolgono credibilità e avvicinano la multa. L'Europa ci ha dato fiducia ancora una volta, e merita di essere trattata con rispetto, onestà e rigore. Come lo meritano i cittadini napoletani. Meritano rispetto, non prese in giro».
Quindi l'appello di Clini è innanzitutto: basta polemiche e basta demagogia. Ma va anche oltre. Lascia chiaramente intendere di non essere innamorato di nessuna soluzione, neppure dell'idea del termovalorizzatore: «Ove questa fosse la tecnologia risolutiva, e dubito comunque che l'inceneritore sia la risposta, se non è vista dentro la programmazione di un ciclo completo dei rifiuti». Potrebbe sembrare un monito alla Regione, favorevole all'impianto. Poi aggiunge: «I cittadini di Napoli meritano un servizio di raccolta differenziata dei rifiuti degno di una città nobile, di una delle capitali europee della cultura e dell'arte». E questo potrebbe essere interpretato come un monito al Comune. «Se qualcuno —prosegue il ministro — impedisce questo servizio, se è una questione di ordine pubblico, allora i cittadini avranno in loro aiuto le forze dell'ordine per difendere la loro città. In casi eccezionali tutte le istituzioni si devono mobilitare quindi, eventualmente, anche l'esercito. Ciò non significa schierare domani i soldati per le vie di Napoli, ma anzi l'auspicio che la Campania con le proprie forze, le proprie istituzioni, e con il proprio senso di legalità, riesca ad affrontare e risolvere per le vie ordinarie il problema». E con questo chiude la polemica sui militari.
Le dichiarazioni costituiscono la necessaria premessa all'incontro di stamattina in Prefettura. Clini vedrà a porte chiuse de Magistris, Cesaro e Caldoro. Con il sindaco, il presidente della Provincia e il governatore ci saranno i rispettivi assessori all'Ambiente: Sodano, Caliendo e Romano. E qualche tecnico. Non si sa ancora se tutti parteciperanno anche alla prima parte del confronto, quella in cui Clini sottolineerà che l'Italia non può proprio permettersi di pagare una super-sanzione all'Europa: non solo quei 50o mila euro al giorno sarebbero sottratti ai conferimenti proprio mentre chiediamo aiuto all'Unione per fronteggiare la crisi finanziaria, ma a ogni singolo euro di multa corrisponderebbe un po' di credibilità in meno.
In seguito alla proroga concessa all'Italia e alla decisione di Clini di venire a Napoli, il capo del dipartimento Politiche europee Roberto Adam ha annullato il vertice con gli assessori in programma ieri a Roma per definire la risposta da dare alla Commissione europea. Un'altra conferma, ove mai qualcuno avesse dubbi, che c'è un problema politico da risolvere prima. Ma cosa diranno i rappresentanti dei Palazzi napoletani al ministro? «Presenteremo quello che abbiamo fatto e le nostre proposte di piano», spiega Sodano. «Il termovalorizzatore? È possibile optare per altri impianti, ed è importante che siano sbloccate le risorse necessarie». «Per le discariche spiegheremo che è impossibile aprirne in questa provincia se non sarà possibile, anche in conferenza dei servizi, superare i vincoli esistenti ovunque», sostiene Caliendo. «Prendo gli stimoli del ministro come un incitamento ad andare avanti e in fretta», aggiunge Romano: «Nei prossimi due mesi concluderemo l'iter del piano regionale rifiuti per arrivare all'approvazione definitiva in gennaio». Quel piano parla del termovalorizzatore: non sarebbe meglio definire prima la questione sul piano politico? «No, perché è mio dovere procedere così. Il piano ha superato tutto l'iter, comprese le osservazioni, anche in sede europea. Quindi sono certo della validità di quanto pianificato. Poi la realizzazione sarà frutto di un'intesa della filiera istituzionale». Con il rammarico di non averla trovata finora.
Finora non è arrivata neppure la risposta del ministero dell'Ambiente per l'America's Cup a Bagnoli. Anzi, poche settimane fa la ministra Prestigiacomo ha disposto nuove analisi, cominciate il ro novembre. I risultati ottenuti dall'Arpac e da Bagnolifutura sono stati appena inviati al ministero. Sull'esito si era detto ottimista il vicesindaco Sodano ma, secondo le indiscrezioni circolate ieri, sembra che ci sia una discordanza di risultati che renderebbe necessarie ulteriori verifiche. In questo caso, oggi Clini non darà il via libera. Nemmeno lo negherà, ma un rinvio sarebbe sufficiente a rendere troppo stretti i tempi per realizzare le opere necessarie. Se dovesse andare così, Comune, Provincia e Regione non farebbero una bella figura. Di tutto questo si è discusso nell'assemblea del-l'Acn, la società di scopo costituita per le regate. Costretta a mettersi alla ricerca di una soluzione alternativa che possa essere accettata dagli americani di Acea. Da escludere Nisida e improbabile il Molo San Vincenzo, perché occorrerebbero autorizzazioni e lavori impensabili in cento giorni, è spuntata l'ipotesi via Caracciolo. I problemi organizzativi, certo, non mancherebbero, ma la sede sarebbe decisamente suggestiva. Gli americani direbbero «yes». 

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