Termovalorizzatore e impianti Cdr Impregilo chiede settecento milioni

Il caso Parte il ricorso dell'impresa alla Commissione europea «Subito la liquidazione»
La richiesta Al vaglio dei giudici amministrativi il contenzioso per l'affitto della struttura alla A2A
6 dicembre 2011 - Enrico Ferrigno
Fonte: Il Mattino

ACERRA. La Fibe batte cassa per l'inceneritore di Acerra e gli impianti ex Cdr. Settecento milioni di euro sarebbe il credito che la società che ha realizzato gli impianti di trattamento rifiuti in Campania vanta dallo Stato. A comunicarlo sono stati il presidente e l'amministrazione delegato di Impregilo (la holding madre che controlla Fibe) Massimo Ponzellini ed Alberto Rubegni nel corso di un'audizione davanti alla Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti presieduta da Gaetano Pecorella. E per ricevere il dovuto i vertici della società milianese si sono addirittura rivolti alla Commissione europea dove è stato aperto un contenzioso. «La società ha speso 450-460 milioni di euro per la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra e 250 milioni per gli impianti di Cdr a valore di libro nel 2005», ha spiegato l'amministratore delegato Alberto Rubegni. «E al totale di 700 milioni di euro bisogna togliere tuttavia quelli spesi dalla Protezione Civile per l'inceneritore attualmente gestito da A2A», ha a g iunto il presidente Massimo Ponzellini che si dice fiducioso di recuperare a fine mese almeno i 355 milioni di euro stanziati dal Cipe per l'acquisto dell'inceneritore. Ma a decidere sulla proprietà dell'impianto di Acerra, sul suo valore di mercato, ma anche sulla legittimità del contratto di affitto stipulato dalla Protezione civile con I' A2A e sugli introiti realizzati con la vendita dell'energia elettrica, sarà nelle prossime settimane la Corte Costituzionale. E questo a poco meno di un mese dal possibile acquisto da parte della Regione del termovalorizzatore per 355 milioni di euro di cui 320 già stanziati dal Cipe. A deciderlo è stato il Consiglio di Stato (sulla base di un ricorso inoltrato dalla Fibe) con un'apposita ordinanza in cui si chiede un giudizio di legittimità costituzionale sul decreto legge numero 195 del 2009 (convertito tre mesi dopo in legge) che metteva fine all'emergenza rifiuti in Campania. L'azienda del gruppo Impregilo aveva chiesto l'annullamento delle norme che hanno portato l'affidamento dell'impianto di Acerra alla A2A in cambio di un canone provvisorio di locazione di 2milioni e mezzo di euro mensili fino all'acquisto definitivo da parte della Regione entro il prossimo 31 dicembre. La Fibe fu estromessa dalla gestione degli impianti di trattamento rifiuti fin dal 2005 per inadempienze contrattuali e sulla vicenda c'è un procedimento giudiziario in corso che la vede alla sbarra con l'accusa di frode in pubbliche forniture.

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