Il ministro: «Per i rifiuti di Napoli serve l'esercito»
Problema di ordine pubblico o incapacità politica? Ritorna il dilemma che ha, tra l'altro, caratterizzato in questi anni l'emergenza rifiuti a Napoli e in Campania. A riproporlo è da un lato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, dall'altro il procuratore capo di Napoli, Giovandomenico Lepore. Per il neoministro la situazione dei rifiuti a Napoli «non è una questione di organizzazione della raccolta, è una questione di ordine pubblico. E le questioni di ordine pubblico vanno risolte con le forze dell'ordine ed eventualmente con l'esercito». Clini infatti non esclude l'impiego dell'esercito: «Se condizioni esterne, ossia camorra, criminalità orggaannizzata, impediscono di affrontare il problema del ciclo dei rifiuti con soluzioni collaudate con successo altrove e in condizioni normali, allora forse bisogna avere il sostegno delle forze dell'ordine o dei militari» ha sottolineato. Sull'emergenza spazzatura Lepore ha invece ribadito che è competenza e dovere della politica trovare in tempi brevi delle soluzioni efficaci al problema. La magistratura, secondo il capo della Procura partenopea, può solo condurre le mchieste sulla gestione illecita dei rifuti ma non può fare nulla per pone fine all'emergenza. «Il problema dei rifiuti - ha precisato - deve essere risolto da amministratori e politici e lo devono fare al più presto possibile: bisogna trovare una soluzione con una certa urgenza. La Procura - ha aggiunto - si occupa di fare le indagini sulla gestione criminale, ma il problema non si risolve così e non si risolve in maniera rapida perché le indagini per noi sono lunghe esi concluderanno quando ormai saremo sommersi di rifiuti». E sull'impiego dell'esercito ha obiettato: «Per quanto riguarda la raccolta l'esercito può dare una mano con il Genio e con i camion a ritirare i rifiuti. In questo caso potrebbe servire, ma solo per la gestione dell'emergenza». Domani vertice a Napoli sulla crisi dei rifiuti con il ministro Clini. Probabile che tra le altre proposte sia esaminata l'ipotesi di sanzionare i sindaci che si oppongono alla rea-lizzazione degli impianti nel proprio territorio. Dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris giunge una precisazione: «Attualmente in città non si registra alcuna condizione di emergenza. Non voglio sentire più parlare di esercito. La sicurezza la fanno i cittadini occupando gli spazi pubblici, partecipando all'occupazione degli spazi democratici. La criminalità a Napoli - ha aggiunto-non la scopre il ministro Clini, la criminalità c'è e c'è stata proprio nelle ecomafie e noi stiamo rompendo questo sistema». Tommaso Sodano, il vicesindaco con delega ai rifiuti è ancora più chiaro: «Né commissari né esercito: in passato sono state esperienze fallimentari. Al ministro sabato-ha affermato-illustreremo il nostro piano per i rifiuti: differenziata, tre siti di stoccaggio e i contratti per inviare le navi in Olanda». E avanza il sospetto che «dietro l'evocazione dell'emergenza presunta ci sia la volontà di imporre a Napoli un inceneritore di cui non abbiamo bisogno».