La visita Sabato il responsabile dell'Ambiente sarà a Napoli: soluzioni eccezionali non negoziabili

L'emergenza ambientale «Per i rifiuti serve i'esercito»: aftolà del Comune

Clini: fermare la criminalità. Allo studio sanzioni per i sindaci anti-discarica e nuovi poteri ai commissari
1 dicembre 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

«Sabato sarò a Napoli»: lo ha annunciato ieri il ministro Corrado Clini alla commissione ambiente, confermando l'intenzione già anticipata al Mattino. Il responsabile del dicastero ha anche spiegato: «Non escludo si possa richiedere il contributo delle forre dell'ordine e dell'Esercito persituazioni come quella di Napoli», dove ancora «soltanto sabato scorso c'è stato uno sciopero». E poi lancia l'allarme: «Le soluzioni per il problema rifiuti sono tante e vanno valutate tune. la più immediata e più efficace è potenziare la raccolta differenziata, sulla quale ci sono esperienze positive in Italia e in Europa. Ma se condizioni esterne (camorra, criminalità organizzata) impediscono di affrontare il problema del ciclo dei rifiuti con soluzioni collaudate con successo altrove e in condizioni "normali", allora forse bisogna avere il sostegno delle forze dell'ordine o dei militari». Secondo Clini, infatti, dove opera la malavita organizzata servono «soluzioni eccezionali e non negoziabili». Poi il ministro torna sulla questione dei termovalorizzatori e dice: «Forse vale la pena di cominciare a ragionare su opzioni tecnologiche e ambientali che in altre regioni italiane e in altri Paesi, dove vengono trasportati i rifiuti, funzionano. Ci sono inceneritori che in centri di alcune città sia in Italia sia in Europa, come a Brescia, Milano, Copenaghen funzionano, escludo che ci siano nicchie biologiche che non consentano la localizzazione degli impianti». Clini invita a ragionare in maniera concreta: «Bisogna sgombrare il campo da obiezioni tecniche e non politiche che sono due cose diverse. Nelle regioni in emergenza o vicine all'emergenza la misura più efficace e rapida è dare vita alla raccolta differenziata dei rifiuti finalizzata al recupero, una raccolta che si leghi a un ciclo economico è assolutamente utile». E l'assessore regionale Giovanni Romano sottolinea: «Apprezziamo l'indirizzo di Clini che punta alla realizzazione dell'impiantistica». In attesa dell'arrivo del ministro, in Campania non mancano le proposte. Mentre dalla Regione e dalla Provincia si continua a chiedere un incremento dei poteri per il commissario Vardè per poter arrivare in tempi ragionevoli all'apertura delle discariche, riprende quota l'ipotesi, già avanzata lo scorso anno da alcuni parlamentari Pdl, di sanzionare i sindaci che dicono no agli impianti. Una soluzione estrema che dovrebbe in ogni caso essere sottoposta al vaglio del Parlamento. Una soluzione che mira a rimuovere i veti incrociati dei primi cittadini e delle forze politiche che paralizzano le attività dei commissari. Proprio ieri il presidente del Consiglio regionale Paolo Romano ha incontrato l'assessore regionale all'Ambiente Giovanni Romano per discutere del piano rifiuti che prevede la presenza in Campania di tre termovalorizzatori - uno a Salerno, uno ad Acerra e uno a Napoli Est e, in via sperimentale, di un biogassificatore nella provincia di Caserta - e ha ribadito: «Nella riunione del coordinamento regionale del Pdl di martedì scorso, la posizione del partito sulla questione dell'ipotesi di un termovalorizzatore a Capua è stata unanimemente contraria perché in contrasto con i propri indirizzi politici». Già noto il no all'impianto del sindaco de Magistris. Anche il rafforzamento dei poteri al commissario per le discariche mira ad accelerare i percorsi. «Credo che un intervento in questo senso sarebbe utile e opportuno», spiega Paolo Russo (Pdl) uno dei parlamentari impegnati nella commissione eco-mafie che ha anche presieduto in una passata legislatura. L'ipotesi è di permettere a Vardè di aprire discariche anche in deroga ad alcune delle norme ambientali attualmente in vigore il cui rispetto puntuale impedirebbe la localizzazione dei siti nella provincia di Napoli. E non solo. Si ipotizza anche di inaugurare i cantieri anche senza il sì dei sindaci. In questo caso la permanenza dell'esercito, la cui missione scade il 31 dicembre, potrebbe essere utile anche a presidiare i siti.

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