Supermulta, arriva una proroga di sessanta giorni
Il governo italiano ha bisogno ancora di due mesi - cioè fine gennaio - per rispondere concretamente alla Commissione europea, sul modo in cui intende mettere in opera, insieme alle autorità locali, la gestione dei rifiuti a Napoli. La richiesta di Roma è giunta entro i tempi previsti, e Bruxelles ha fatto sapere che «deciderà rapidamente se accettare, o meno, la domanda di proroga». L'obiettivo, è di evitare le pesanti multe che inevitabilmente accompagnerebbero la decisione di portare nuovamente l'Italia sul banco degli imputati alla Corte di giustizia europea. Nella lettera il governo italiano spiega la necessità di avere più tempo a disposizione, per poter coordinare la risposta con Regione, Province e Comuni. A rafforzare la richiesta italiana, c'è anche la constatazione che negli ultimi mesi la gestione dei rifiuti in Campania non suscita le preoccupazioni che si sono registrate fino all'estate. Inoltre, si fa notare che gli enti locali si stanno impegnando fortemente per approvare il piano di gestione e realizzare gli impianti previsti, per assicurare un ciclo stabile della gestione dei rifiuti. Ma ieri, il commissario europeo all'ambiente, Janez Potocnik, rispondendo ad una interrogazione del deputato europeo Andrea Cozzolino (Pd) ha spiegato che la Commissione è giunta alla conclusione di inviare una lettera di messa in mora all'Italia «poiché tutti i dati disponibili, incluso ií piano regionale di gestione dei rifiuti, dimostrano che la Campania non ha ancora adeguato il suo sistema di gestione dei rifiuti urbani». Per Potocnik, tutto questo implica «che fmo al 2014-2015, momento previsto dell'entrata in vigore delle infrastrutture progettate, il sistema di gestione dei rifiuti continuerà ad essere caratterizzato da una più o meno grave insufficienza e instabilità». E questo, aggiunge Potocnik, almeno fino a quando le autorità italiane non avranno raggiunto gli obiettivi, «sia di riduzione della quantità di rifiuti da smaltire (per esempio rafforzando la raccolta differenziata seguita dal riciclaggio e incrementando il recupero di rifiuti organici), sia aumentandola capacità ricettiva delle discariche». Le prime condizioni poste dall'Ue per ottenere una proroga sembrano essere soddisfatte: l'Italia ha infatti presentato la domanda prima dello scadere del termine, ed è la prima proroga che richiede. Se l'ottenesse non pub più domandame una seconda. La parola passa ora alla Commissione europea.