Caldoro: un impianto unico che potrà bruciare ecoballe e rifiuti
DAL NOSTRO INVIATO PARIGI — «Il termovalorizzatore di Napoli si farà. Poiché l'impianto sarà realizzato in project financing, non con finanziamenti pubblici, possiamo ricorrere alla procedura negoziale».
Il governatore Stefano Caldo-ro parla con tono pacato ma fermo. A Parigi per firmare la convenzione con l'Unesco per gli interventi negli Scavi di Pompei e la lettera d'intenti per il piano di rilancio di tutta l'area archeologica vesuviana, il presidente della Regione è pronto ad affrontare una settimana decisiva anche su altri fronti. Venerdì, infatti, dovrebbe esserci il vertice a Roma con i rappresentanti del governo, per definire le risposte da fornire ai commissari europei sui rifiuti per evitare la multa.
Caldoro non è ottimista: «Per evitare la sanzione, e magari per ottenere che siano sbloccati i 150 milioni fermi a Bruxelles che molto ci aiuterebbero, dovremmo essere in grado di fornire risposte su ciò che chiedono i commissari e cioè tempi certi, differenziata, discariche, impianti. Ma sulla differenziata siamo in grande ritardo in molte aree, almeno rispetto alle attese. Sulle discariche anche. Province e Comuni non stanno facendo fino in fondo il loro lavoro».
Il presidente della Provincia di Napoli Cesaro ha chiesto più poteri per il commissario Vardè. «Vuole Super-man?», ribatte Caldo-ro in tono scherzoso, poi torna serio e ripete: «Province e Comuni devono fare il loro lavoro. Finora solo la Regione ha fatto tutto quello che doveva fare».
Be', però la gara per il termovalorizzatore non è andata a buon fine. «Trattandosi di un project financing - spiega il governatore - la gara avremmo anche potuto evitare di farla. E stata bandita perché speravamo di ricevere più proposte. Ma va bene anche così. Diversamente, per l'impianto destinato a bruciare le ecoballe, da realizzare a Giugliano, non si potrà ricorrere al project financing. Occorre un miliardo, ma dovrebbe darcelo lo Stato». Ipotesi piuttosto remota, in questa fase. Una possibilità percorribile sarebbe di non costruire due termovalorizzatori, uno a Napoli Est e l'altro a Giugliano, ma un solo impianto che bruci sia le ecoballe che parte dei rifiuti del capoluogo. In questo caso, forse la collocazione sarebbe in provincia.
Ma si può? «Può cambiare la localizzazione. La decisione sarà presa nel corso della trattativa», risponde Caldoro, che evita di polemizzare con il Comune di Napoli, nonostante sia il sindaco de Magistris che il vice Sodano abbiano affermato praticamente il contrario a proposito dell'impianto e delle procedure di assegnazione dell'appalto.
Anzi, il governatore coglie l'occasione per ribadire che i rapporti sono buoni. Del resto, l'altra partita che in questa settimana dovrebbe chiudersi li vede schierati sullo stesso fronte per l'America's Cup a Bagnoli. Si attende ancora che il ministero dell'Ambiente comunichi la propria decisione.
Ieri è stata assegnata provvisoriamente la gara per i lavori necessari bandita da Bagnoli-futura con i fondi stanziati dalla Regione, ma per l'assegnazione definita occorre il via libera del ministro. «Siamo in contatto con Roma, e abbiamo chiesto di avere una risposta definitiva entro questa settimana, altrimenti avremmo grandi problemi». E se la risposta fosse negativa? «Dipende, potrebbero prescriverci interventi di sicurezza, porre limiti... Per il momento possiamo soltanto attendere, ma ancora per pochissimi giorni», spiega Caldoro. Il quale concorda con de Magistris: «Bagnoli è l'area più adatta per organizzare gli eventi di Coppa America».