Il ministro Clini gela De Magistris: il termovalorizzatore si deve fare
NAPOLI - Brutte notizie sul fronte termovalorizzatore per Luigi De Magistris e il suo vice Tommaso Sodano. Entrambi strenui sostenitori dell'inutilità dell'impianto che si dovrebbe realizzare a Napoli est, hanno dovuto incassare ieri il punto di vista sull'argomento del neo ministro all'Ambiente, Corrado Clini. Il quale si è detto a favore dell'opera, definendo "irrazionali" i pareri contrari. "Sono un ministro tecnico - ha spiegato a Uno Mattina, su Rail, rispondendo ad una domanda su una eventuale emergenza rifiuti a Roma e nel Lazio - il mio compito è quello di mettere le amministrazioni locali davanti le diverse opzioni che non vengono dalla luna ma sono le stesse che hanno consentito ad altre regioni di gestire i rifiuti in modo razionale. E siccome quello che è stato fatto in Lombardia o in Emilia è possibile farlo anche in Campania o nel Lazio, dobbiamo lavorare in modo tale da affrontare senza pregiudizi e visioni ideologiche, questioni che sono molto pratiche. Spero che con il buonsenso e con un approccio sereno alla tecnologia si possa lavorare bene". Clini ha poi invitato (e il riferimento al sindaco di Napoli è sembrato evidente) a superare preconcetti e prese di posizione ideologiche. Citando l'esempio di Brescia, dove lo smaltimento dei rifiuti solidi e urbani viene fatto in modo "razionale e produce ricchezza", ha sottolineato quanto "l'Ambiente è stato usato come leva politica e sono stati presentati in maniera non corretta i rischi connessi alle soluzioni ". "Si è consolidata troppo spesso fra le popolazioni - ha proseguito - una paura che non ha motivazioni tecniche o sanitarie ma nasce da imput politici. Non capisco per-chè una città come Copenaghen che è considerata una capitale della sostenibilità ambientale, abbia nel cuore della città un'impianto che smaltisce rifiuti e produce energia. La stessa cosa accade a Vienna. Non ci sono nicchie di popolazione in Italia che hanno particolari sensibilità genetiche o biologiche gli impediscono di vivere in una situazione come quella di Copenaghen, Vienna o Brescia.- ha ossertato - Dobbiamo cominciare a smontare le pregiudiziali politiche e ideologiche - ha concluso Clini - e affrontare i temi per come si presentano. Molte aree urbane del nostro paese che respingono una gestione razionale dei rifiuti però poi li mandano in altre città europee o italiane dove vengono smaltite con le stesse tecnologie alle quali si oppongono. C'e' qualcosa che non funziona. E' un problema prevalentemente politico". Insomma, tra 'buoni intenditori, poche parole'.