Dal suolo alle falde le regate di Bagnoli in bilico sulle perizie
Via libera se saranno confermate le analisi di ottobre
L'esito delle analisi dei suoli e delle falde acquifere sulla colmata di Bagnoli - dove si dovrebbe installare il villaggio dell'America's Cup - sono sul tavolo di un dirigente del ministero dell'Ambiente. Il terzo nel giro di pochi mesi, un facente funzione di un facente funzione che deve mettere il timbro faditico: se la sentirà uno che sa di essere di passaggio di assumersi la responsabilità di dichiarare che sul sito si possono ospitare migliaia di persone senza pericoli perla salute? L'interrogativo è da brividi e fa tremare Comune, Regione, industriali e Bagnolifutura.
Le analisi dunque. C'è una guerra delle perizie che sta ritardando il rilascio delle certificazioni positive o negative che siano. C'è quella della Procura che vuole vederci chiaro sull'intera qualità della bonifica dell'area ex Italsider - giova ricordare che la colmata non è sotto la giurisdizione del Comune e quindi della Bagnolifutura ma sotto l'egida del ministero dell'Ambiente perché sito di interesse nazionale - e sta mettendo nel mirino, questo trapela, anche alcuni direttori dei lavori che hanno gestito il risanamento dei suoli della parte invece perla quale a bandire le opere è stata appunto la società di trasformazione urbana. Secondo indiscrezioni addirittura non avrebbero avuto il profilo per gestire quella che è ancora la più grande bonifica, non solo a livello italiano, in corso. La figura dei direttori dei lavori è centrale nella gestione dei maxicantieri di Bagnoli. Poi c'è la perizia dell'Arpac e infine quella dell'Istituto superiore della sanità. Devono arrivare tre sì perché si possano cantierizzare le opere che servono per ospitare la kermesse velica più famosa del mondo. E devono arrivare entro venerdì. Quando la società di scopo varata per gestire l'evento si riunirà e ci sarà l'assemblea dei soci. Con all'ordine del giorno la cessione del contratto dalla Bagnolifutura (che continuerà a occuparsi della progettazione delle opere e della loro cantieriz7a7ione), le verifiche tecniche dell'area in questione e quella del cronoprogramma. Il tempo è poco, appena 130 giorni alla prima regata a partire appunto da venerdì. Ecco perché il fattore tempo è fondamentale e se il 2 di dicembre non ci saranno risposte tutto si complicherà maledettamente. Torniamo alle analisi, quei risultati qualcuno li ha sbirciati e quello che emergerebbe dai grafici è più o meno questo. Rispetto alle analisi recentissime di ottobre e a quelle di 12 anni fa la situazione non sarebbe cambiata di molto. Quelle del mese scorso sono vergate dalla dottoressa Loredana Musmeci direttore del dipartimento ambiente e connessa prevenzione primaria. E sono state effettuate dall'Istituto superiore di sanità. L'oggetto è nell'incipit: «Sito di interesse nazionale di Bagnoli Coroglio: richiesta elaborazione di analisi di rischio». Cosa si sostiene nelle analisi di un mese fa? «Si prende atto dei risultati della stessa in merito all'assenza di rischi per i recettori umani potenzialmente presenti sul sito». Nello specifico in riferimento ai terreni quindi la parte di sopra della colmata si legge testualmente: «L'analisi di rischio ha evidenziato accettabilità degli indici di rischio. Lo stato di fatto garantisce il necessario confina-mento dei materiali costituendo il sottosuolo». Tuttavia il passaggio successivo è quello che probabilmente ha indotto la Procura a scendere pesantemente in campo: «Resta valido il principio che - scrivono i tecnici II documento Le analisi dell'Istituto superiore di sanità che risalgono a un mese fa dell'Istituto superiore di sanità - resta valido il principio che, se nelle eventuali opere di trasformazione urabana dovessero intercorrere modificazioni dell'assetto stratigrafico si dovrà sempre preservare il confinamento della superficie dei riporti». Vale a dire che se opere si faranno bisognerà interpretarle in maniera tale che i veleni del sottosuolo non vengano con esse riportati allo scoperto. Quanto alla falda acquifera i risultati sono altrettanto chiari: «Il rischio di contaminazione del suolo verso la falda è puramente teorico. A tutt'oggi non sono mai stati rilevati valori eccedenti i limti». In riferimento ai lavori perla Coppa America i tecnici sono ancora più chiari: «Le opere di impermeabilizzazione e di messa in sicurezza saranno rafforzate in vista degli eventi dell 'America 's Cup».