Discariche «trovate» Ma agibili solo in deroga alle norme
Cesaro che ebbe a chiedere una proroga dell'emergenza oggi al ministro chiede poteri speciali per Vardé
NAPOLI — Chiede certezze in tempi brevissimi la Commissione Europea. E nell'attesa di capire cosa succederà al termovalorizzatore di Napoli Est, per il quale il commissario Alberto Carotenuto sta ipotizzando una procedura negoziale per l'affidamento dei lavori, l'urgenza è evitare il ripresentarsi di cumuli agli angoli delle strade. Nell'immediato, e su questo punto batte la Commissione Europea — malgrado le navi dei rifiuti sempre «in partenza» per l'Olanda — servono discariche. Il piano messo a punto da Annunziato Vardé, commissario straordinario per l'individuazione dei siti, indica in quali aree realizzarle. Sono cinque: a Chiaiano, Marano, Pozzuoli, Giugliano e Sant'Anastasia. Ma resta da sciogliere il nodo delle amministrazioni, i Comuni devono essere sentiti per la realizzazione degli invasi e finora non sono giunti segnali positivi e Vardè non può procedere. Anche perché, guardando al dettaglio delle analisi trasferite dalla Provincia (la Sapna) alla Struttura, le aree di Giugliano, Chiaiano e Sant'Anastasia risultano «idonee» eppure anche «zone sottoposte a tutela»; a Marano, invece, non ci sono vincoli specifici, ma «i volumi per 1'abbancamento risultano esigui rispetto ai costi di realizzazione del sito». Comiziano, l'area del Nolano presa in esame, risulta invece essere inserita tra i Siti di interesse nazionale (Sin) per l'inquinamento ambientale e i rischi per la salute. A Pozzuoli, infine, si fa notare che manca un piano di viabilità di servizio. Insomma, i siti ci sono eppure no, per due ordini di ragioni: sindaci più che perplessi, ma per i motivi appena esposti dalla stessa Struttura Intanto il presidente Ce saro, lo stesso che non molto tempo fa chiedeva un protrarsi del regime commissariale dichiarando l'impossibilità a risolvere il problema rifiuti, «per venire incontro alle esigenze manifestate dal commissario per le discariche% chiede «ufficialmente al ministro Clini di dare allo stesso commissario ulteriori poteri di deroga ai vincoli ambientali, poteri decaduti con la mancata conversione del decreto legge '94». Cesaro informa anche che intanto «abbiamo implementato presso gli impianti Stir di Tufino e Giugliano l'impiantistica finalizzata alla biostabilizzazione della frazione umida» ed anzi l'impianto di Tufino ha già prodotto «il compost fuori specifica avente CER 190503», poco più che rifiuto tal quale destinato a ricoprire le cave che saranno scelte quali sversatoi, specialmente se (ancora una volta) in deroga a norme ambientali e paesaggistiche o ai piani regolatori o viari delle città. La parola d'ordine è «impiantistica» ed anche lo Stir di Giugliano presto «la attiverà», mentre per gli «impianti di digestione anaerobica», due, «è in corso la gara». Anche l'assessore regionale Romano, non si perde d'animo: «La vicenda rifiuti in Campania — dice — si risolve facendo in modo che i "si" e la disponibilità vincano contro i "no". C'è da parte nostra un grande rispetto per gli enti locali, ma l'Unione ci chiede tre cose: certezza dei tempi per le gare dei termovalorizzatori, aumento della differenziata, apertura immediata delle discariche e questa è l'agenda di lavoro». Che, se arriveranno poteri in deroga, non conoscerà ostacoli.