Ecco la mappa degli sversatoi Spuntano i vincoli
A poche ore dalla scadenza dell'ultimatum della commissione europea e nel fuoco di una polemica che torna a lacerare Comune di Napoli, Provincia e Regione, il commissario per le discariche Annunziato Vardè ha licenziato il piano dei sin da adibire a sversatoio. Il documento indica cinque siti nel territorio napoletano: Chiaiano, Marano, Pozzuoli, Giugliano e Sant'Anastasia. La realizzazione delle discariche, tuttavia, non è immediata perchè resta da sciogliere il nodo delle amministrazioni comunali i cui territori sarebbero interessati dalle cave. E previsto, infatti, che i Comuni debbano essere sentiti ai fini della realizzazione degli invasi. E non giungono segnali positivi benchè esitano dichiarazioni formali di disponibilità formalizzate in protocolli d'intesa. Carta che potrebbe divetare pesante o in caso contrario carta straccia. Il commissario Vardè non può procedere ad attivare le discariche. La via d'uscita per velocizzare l'iniziativa sarebbe legata alla possibilità di avvalersi di poteri in deroga per attivare gli invasi. Secondo il piano-Vardè risultano «idonee» le aree a Giugliano, Chiaiano e Sant'Anastasia ma sono «zone sottoposte a tutela»; a Marano, invece, non ci sono vincoli specifici, ma - si legge nelle comunicazioni «la disponibilità dei volumi per l'abbancamento risultano esigui rispetto ai costi di realizzazione del sito». Comiziano, area del Nolano presa ad esame, risulta essere inserita tra i siti di interesse nazionale» e, secondo l'Arpac, zona «potenzialmente» inquinata da «attività produttive». Su Pozzuoli, infine, si fa notare che manca un piano di viabilità alternativa così come la struttura del commissario aveva chiesto alla Provincia di Napoli. Insomma, un quadro complesso nel quale si intrecciano osatcoli di carattere tecnico-strutturale e possibili barriere politiche. Il tutto mentre sta per suonare il «gong» di fine partita della Commissione europea.