Imprese dei rifiuti controllate dal clan

Marcianise, il Noe arresta il boss e un imprenditore suo fedelissiino
24 novembre 2011 - Irene De Arcangelis
Fonte: Repubblica Napoli

VIGILIA di Natale a casa del boss, non per festeggiare ma perché costretto con la forza. Prelevato e trascinato, per convincerlo a pagare la tangente. Ben venti milioni di vecchie lire percontinuare a lavorare sulterritorio di Marcianise. Da questo sequestro di persona e da questo episodio di tangenti l'inchiesta si è sviluppata fino ad arrivare all'esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare — chieste dai pm del 'Antimafia Giovanni Conzo e Maria Cristina Ribera ed emesse dal gip del tribunale di Napoli — nei confronti del boss e di un imprenditore affiliato al clan a conclusione delle indagini dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Roma, al comando del colonnello "Ultimo". Perché quell'imprenditore portato dal boss a N atal e e ra so lo uno dei tanti casi. L'inchiesta ha svelato che il clan dei Belforte (legato ai Casalesi) minacciando echiedendoil pizzo alle imprese "sane" di fatto gestiva e controllava lo smaltimento illecito dei rifiuti nel casertano e nel Basso Lazio. Dunque il carcere per il boss Salvatore Belforte, 50 anni, e per l'imprenditore a lui legato Salvatore De Vita, di 58, prestanome del clan nella società Eco-partenope che, appunto, si occupa di rifiuti. È stato accertato dagli investigatori che le vittime del clan— numerosi imprenditori di quelle società "sane" nel settore rifiuti — venivano minacciate con armi e con diversi atti intimidatori per pagare tangenti e mettere le loro ditte al servizio del clan che spesso non aveva i mezzi con le autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti. Dunque le vittime erano costrette a cambiare i documenti del formulano dei rifiuti facendoli diventare da "pericolosi" quali erano in realtà a "non pericolosi". Altrimenti la minacciadivenire estromessi dagli appalti. Commenta l'operazione il comandante del Noe di Roma, Pietro RajolaPescarini: «Per la prima volta a livello nazionale si contesta l'associazione a delinquere di stampo mafioso, di matrice criminale camorristica, a un clan che gestisce i rifiuti, mentre in passato si contestava il favorire un clan mafioso nella gestione dei rifiuti. In questo caso è il clan mafioso che gestisce i rifiuti con i suoi affiliati». Un sopralluogo dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico

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