Differenziata, discariche e navi sei mesi di caos: ecco le colpe
Una proroga di un mese per rispondere in maniera puntuale alle richieste dell'Europa. Ieri, nell'ennesima giornata densa di incontri, è maturata la richiesta che, partendo dagli amministratori campani, dovrebbe essere fatta propria dal Governo.
Un mese che dovrebbe colmare diciassette annidi rinvii, soluzioni provvisorie, sprechi, accordi con la malavita organizzata. Un mese che dovrebbe servire a fare quello che non è statb fatto da quando, ed era il 29 settembre, la commissione europea ha scritto all'allora ministro Frattini segnalando che, in assenza di risposte convincenti, l'Italia rischiava un nuovo deferimento alla corte di giustizia per il dramma rifiuti in Campania. La realtà è che, per il momento, le soluzioni non sono state nemmeno indiviuate. Gli appunti della commissione europea sono precisi. E a questi, prima o poi, si dovrà rispondere per non pagare una multa che potrebbe azzerare il bilancio regionale.
Il termovalorizzatore. La gara per l'impianto di Napoli est è andata deserta. Nessuna delle aziende che avevano chiesto notizie si è poi fatta avanti. La A2A ha inviato, però, a tempo ormai scaduto, una manifestazione di interesse priva della parte economica. Il commissario Alberto Carotenuto potrebbe andare avanti con la trattativa privata contattando tutte le aziende che si erano dette interessate. Restano aperti due problemi. Il primo: le imprese non sembrano interessate a investire 400 milioni (tanto costerebbe l'impianto) nell'area cittadina, vista l'ostilità del sindaco De Magistris. Bisognerebbe quindi delocalizzare. La Regione ha esaminato due opzioni: Capua o Giugliano, ma nessuna delle due ha incontrato il favore dei primi cittadini interessati. Il secondo ostacolo è invece di origine economica: non sembra che le banche siano favorevoli a finanziare l'impresa.
Le discariche. Potocnik nella lettera di settembre ha sottolineato che non ci sono indicazioni su dove e quando saranno aperte. Successivamente la Provincia di Salerno che ha indicato cinque siti, ma non sono partite le gare. Più intricata la situazione nel napoletano. Il commissario Vardè ha indicato sette siti. Ma, in assenza del sì dei sindaci, non ha il potere di aprirli. Dal canto suo la Provincia di Napoli è riuscita a stringere solo un accordo con i primi cittadini del cornprensorio nolano dove nelle exdiscariche di Paenzano 1 e 2 potrebbe essere portata la frazione stabilizzata che, però, al momento non viene ancora prodotta dagli stir. E le gare per trasformarli non sono ancora decollate. Anche perché, lo sottolinea l'assessore regionale Giovanni Romano, gli impianti restano ingombri di frazione umida.
Differenziata. La media regionale certificata della raccolta è del 37 per cento. A Napoli non si supera il 20 per cento. L'obiettivo è quello di raggiungere il 25 per cento entro l'anno. Un ostacolo non da poco viene dalla mancanza di impianti di compostaggio che costringono i Comuni che raccolgono la frazione umida a spendere 200 euro a tonnellata per portarla in giro per l'Italia. La Regione, lo ha precisato ieri l'assessore Romano in un comunicato, sta erogando i 16 milioni e 108 mila euro necessari al completamento degli impianti di Giffoni Valle Piana, Eboli e San Tammaro e ha approvato il piano di riparto della legge 1, che destina la quasi totalità delle risorse (più di 100 milioni) al potenziamento della raccolta differenziata a vantaggio dei comuni e delle province.
Trasferimento dei rifiuti. I viaggi verso la Liguria, l'Emilia, la Toscana e la Puglia hanno evitato finora l'accumulo di monnezza per le strade. 116 dicembre, però, il consiglio di Stato potrebbe decidere che per continuare i viaggi è necessario l'assenso delle Regioni e il sin sterna potrebbe crollare. consorzio formato dalle società partecipate del Comune (Asia) e Provincia (Sapna) ha inviato alla Regione le notifiche per far partire le navi dirette agli impianti olandesi, ma le autorizzazioni non sono ancora arrivate. La situazione resta perciò precaria anche da questo punto di vista. E infatti nella stria lettera a Frattini il commissario Potocnik precisa: «I tentativi di ottenere assistenza di altre regioni italiane e di altri Paesi non hanno ancora consentito di rimediare al deficit strutturale in termini di impianti necessari allo smaltimento dei rifiuti in Campania».