Stop al termovalorizzatore, rischio sanzioni Ue
Gli interventi In ritardo discariche e raccolta differenziata Scadenza vicina per l'ultimatum di Bruxelles
Slittano i tempi perla costruzione del termovalorizzatore di Napoli Est mentre il piano rifiuti, tra lo stallo sulla differenziata e le discariche al palo, appare in alto mare. A questo punto le sanzioni dell'Unione europea sono più vicine. Uno dei nodi da sciogliere riguarda proprio il destino dell'inceneritore. La gara è andata deserta e gli uffici legali, d'intesa con il commissario Alberto Carotenuto e con lo sguardo rivolto a Bruxelles, sono al lavoro senza sosta per verificare se sia possibile attivare una procedura negoziale - a costi inevitabilmente maggiori - dopo la manifestazione d'interesse espressa dal gruppo A2A. A sostegno di quest'ipotesi c'è la recente sentenza del Tar del Lazio: i giudici amministrativi hanno posto in risalto la natura straordinaria dei poteri del commissario, che avrebbe quindi potuto procedere ad una trattativa privata per l'assegnazione dell'appalto. La gara, hanno osservato, offre comunque maggiori garanzie di trasparenza. In caso contrario si dovrà ricominciare tutto daccapo con un nuovo bando o individuare un'altra strada che sia percorribile dal di vista tecnico in tempi rapidi. La Regione invia intanto un chiaro messaggio al Comune di Napoli, contrario alla realizzazione dell'impianto: «Il termovalorizzatore è necessario, lo chiede l'Europa e si farà». Una posizione pienamente condivisa ed esplicitata dall'assessore all'Ambiente di Palazzo Santa Lucia, Giovanni Romano: «La procedura del bando è chiusa ma registriamo l'interesse di A2A che ha presentato un dettagliato progetto con il relativo cronoprogramma. Da questa base bisogna ripartire per affrontare e risolvere il problema». Tra dicembre e gennaio, insiste, «sarà operativo il piano regionale che prevede tre termovalorizzatori. Non si tratta di un capriccio ma di una condizione necessaria, supportata da precisi dati_ L'alternativa all'impianto sono le discariche, che comunque non abbiamo. Anzi, nelle prossime settimane chiuderanno Chiaiano e Terzigno. I presidenti delle Province di Napoli e Salerno, Luigi Cesaro ed Edmondo Cirielli, si stanno adoperando in questa direzione però la strada è ancora lunga». Per Romano l'emergenza va dunque affrontata in modo complessivo analizzando i vari punti di criticità: l'inceneritore, le discariche, la differenziata. «Anche sul porta a porta si stanno registrando difficoltà - aggiunge l'assessore - Si era detto che sarebbero partite le navi ma l'operazione non è ancora decollata. Non voglio fare allarmismi ma sono molto preoccupato perché la situazione è drammatica». Non mancano le critiche al Comune: «In questo momento bisogna unire le forze, non si può pensare di giocare allo scaricabarile. Festeggiare perché la gara del termovalorizzatore è andata deserta e combattere guerre di religione è un grave errore. Il clima da stadio non ci aiuta. L'impianto è necessario, Io dice chiaramente l'Europa che ci chiede coraggio e responsabilità. Attendiamo a questo punto le valutazioni tecniche: il commissario Carotenuto ha sempre operato in modo opportuno e sarà così anche stavolta». La Campania resta con il fiato sospeso ma spera in un intervento del governo Monti: tra le ipotesi sul tavolo c'è quella di mettere a punto nuove norme che consentano a Comuni e Province di accelerare l'iter burocratico per l'apertura delle discariche. Nelle prossime ore si conoscerà inoltre il verdetto sulla procedura d'infrazione avviata dall'Unione europea, che ha bloccato ingenti risorse destinate all'Italia e che potrebbe chiedere la restituzione di 17 milioni già impegnati. Vista la situazione, le sanzioni sembrano inevitabili. La via d'uscita, a questo punto, potrebbe essere rappresentata soltanto da una proroga.