Il vice sindaco punta su un impianto di digestione anaerobica

Inceneritore, gara deserta Arriva tardi la proposta A2A Sodano esulta: meglio così

Navi per l'Olanda Secondo il Comune di Napoli si stringono i tempi. Gli olandesi arriveranno la prossima settimana per gli ultimi dettagli
19 novembre 2011 - Angelo Lomonaco
Fonte: Corriere del Mezzogorno

NAPOLI — Deserta la gara per il termovalorizzatore di Napoli Est: ieri alle 12 nessuna offerta era stata presentata al commissario Alberto Caro-tenuto. Il Comune esce quindi vincitore dal round e le cose si complicano per la Regione. Ma il match non è finito perché un'«offerta di manifestazione d'interesse» presentata in ritardo dalla A2A forse riaprirà la questione. La notizia del «flop» ha subito suscitato reazioni diverse nei palazzi delle amministrazioni. Laconico l'assessore regionale all'Ambiente: «E un dato da registrare, la procedura ha dato esito negativo», è il commento di Giovanni Romano. «Dobbiamo decidere come andare avanti. Però c'è un accordo politico preso due o tre anni fa che esprimeva la volontà concorde di realizzare l'opera. Ora prendiamo atto della situazione. Ma anche a Salerno la prima gara è andata deserta e alla seconda l'appalto è stato aggiudicato». Stupito l'assessore provinciale Giuseppe Caliendo: «Che posso dire? La questione è che l'impianto è previsto in una legge e nel piano regionale, che c'è un accordo di programma in merito. In conseguenza, c'erano l'assessore Giacomelli e la sindaca lervolino, il Comune trasferiva alla Regione la proprietà dell'area. Certo, ora Regione e Comune, e anche noi, dovremo sederci a un tavolo e discutere. Ma sono perplesso, come si fa a cancellare un impianto del genere?». Di tutt'altro tono la reazione del vice-sindaco e assessore comunale all'Ambiente: «Anche dopo la proroga del bando, nessuna domanda è stata presentata. Questa è per l'amministrazio-ne, per i cittadini e le cittadine di questa città un'ottima notizia», dice Tommaso Sodano. Il quale aggiunge: «Questa è inoltre la conferma che anche gli imprenditori hanno compreso la ferma volontà di questa nuova amministrazione di cercare una strada alternativa all'incenerimento per la chiusura del ciclo dei rifiuti».
Non tutti gli imprenditori, evidentemente. Alle 14.30, infatti, ha comunicato la Regione, è pervenuta al commissario un'offerta di manifestazione d'interesse da parte dell'«Ati costituita da A2A spa (mandataria), Con-structions Industrielles de la Mediterranèe (Cnim S.A.) ed Eureca consorzio stabile. L'offerta è composta dalla seguente documentazione: documentazione amministrativa, progetto definitivo, gestione e crono programma». In seguito la A2A ha fatto sapere di aver richiesto «una proroga, non concessa, per approfondire alcuni punti. Quindi abbiamo consegnato un'offerta di manifestazione di interesse completa della parte tecnica ma non abbiamo potuto consegnare la struttura del piano economico-finanziario perché avrebbe richiesto più tempo vista la situazione finanziaria nazionale e internazionale». E la Regione ha attivato i propri avvocati per chiarire, anche con l'Ue, se l'offerta di manifestazione d'interesse apra la possibilità di una trattativa negoziale con l'impresa.
Sodano è perentorio: «La gara si è chiusa alle 12, punto. Comunque, se anche ci fosse stata un'offerta, avremmo messo in campo le misure necessarie per fermare il termovalorizzato-re. Il sindaco de Magistris ha vinto le elezioni con un programma nel quale si diceva no all'inceneritore. Ora si deve andare avanti. Quindi speriamo che questa volta anche la Regione e la Provincia concordino nell'integrare i loro piani di gestione dei rifiuti escludendo definitivamente l'ipotesi di un inceneritore a Napoli Est, area che invece dev'essere bonificata». Il Comune, spiega il vicesindaco, «conferma invece la propria disponibilità a costruire nella zona, con il consenso comunità locale visto che lì c'è già la centrale turbogas, un impianto di digestione anaerobica, che non genera cattivi odori e ha bassissimo impatto ambientale». Ma è possibile cambiare rotta proprio mentre la Ue preme? Secondo Sodano sì. «Se c'è la volontà politica, questa può essere la soluzione definitiva rispetto all'Europa. Con Regione e Provincia siamo d'accordo al 9o%. Questo è l'unico punto controverso. Quanto all'impianto di digestione anaerobica, si realizza in sei mesi, considerando i tempi burocratici al massimo un anno e mezzo. Può trattare 80-100 mila tonnellate annue. Noi non diciamo no a tutto: questa potrebbe essere una proposta condivisa e abbiamo già ricevuto richieste per realizzarlo in project financing. Tra l'altro costa meno di 15 milioni».
Quindi si può scegliere un'altra strada se c'è la volontà politica. Ma c'è? Sembra di no, comunque la risposta non potrà tardare, visto che incombe l'incontro a Roma per decidere cosa il governo dovrà e potrà rispondere ai commissari europei. Il vertice era previsto per lunedì ed è slittato alt dicembre con il cambio di esecutivo. A parte la scelta finale su Napoli Est, cosa riferiranno i nostri assessori all'Ambiente? Porteranno argomenti convincenti? Innanzitutto Romano sostiene che comunque l'esito della gara per il termovalorizzato-re «non sarà negativo per la Commissione europea». Caliendo aggiunge che «la Provincia ha stipulato quattro dei sette accordi di programma per altrettante aree nelle quali è stato suddiviso il territorio e in cui sarà attivata la filiera corta. Altri due sono in itinere. Quanto alla differenziata, il dato del 2010, l'ultimo validato, è del 37,20%. La legge prevedeva il 35% a fine anno». E il termovalorizzatore che dovrà bruciare i 6 milioni di eco-balle accumulati in dieci anni? «È pronto un protocollo d'intesa con la Regione, la Provincia di Caserta e i comuni di Villa Literno e di Giugliano, dove sarà costruito».
Qual è, infine, la situazione a Napoli? «Abbiamo avviato tutto», spiega Sodano. «Al Comune Bruxelles chiede il cronoprogramma per la differenziata: la situazione è che è partita ai Colli Aminei, a Bagnoli, a San Giovanni, e di recente a Scampia; stiamo partendo a Posillipo. Servirà 240 mila cittadini entro fine anno. Avremmo voluto arrivare a 325 mila ma è andata deserta due volte la gara per la fornitura dei bidoncini e dei mezzi necessari. I termini sono stati riaperti e ci sono i finanziamenti per arrivare a 5oo mila cittadini entro i primi sei mesi del 2012». Comunque meno e dopo rispetto a quanto promesso, ma probabilmente abbastanza per l'Europa. Qualche complicazione potrebbe scaturire anche dalla mancata ricapitalizzazione dell'Asia: la relativa gara rivolta alle banche è andata deserta. «Nel frattempo — conclude Sodano — abbiamo aperto i siti di trasferenza di via Brecce e via Brin. Infine la nave, che dovrà garantirci di non ricadere nell'emergenza nel periodo di transizione: il contratto è stato stipulato e la settimana prossima gli olandesi saranno a Napoli per definire gli ultimi dettagli». Angelo Lomonaco

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