Smog senza controlli, inchiesta della procura

Centraline di rilevamento guaste, non decolla il bando dell'Arpac. Sodano: le comprerà il Comune
Lo scenario Incognita sul livello di polveri sottili e benzene nella città che ha il record di sforamenti
14 novembre 2011 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Nuove ombre sull'Arpac per i mancati controlli della qualità dell'aria a Napoli. Le centraline non funzionano a dovere, se tutto va bene se ne riparlerà a gennaio per avere informazioni sulle famigerate e pericolosissime polveri sottili (le pm 10) e sulla quantità di benzene che respiriamo. Così si accendono nuovamente i riflettori della Procura sull'Agenzia regionale per l'ambiente, dopo lo scandalo di due anni fa che portò a ben 63 indagati e all'azzaramento dei vertici dell'Agenzia. Nella sostanza l'Arpac ha varato una gara che non riesce a chiudere per l'acquisto di nuove centraline. Quelle che appunto a gennaio dovrebbero garantire maggiore precisione nei dati. Uno stop sul quale gli investigatori intendono vederci chiaro. A Napoli nessuno sa qual è la qualità dell'aria, e siamo nella città che ha record degli sforamenti negli anni scorsi. Di più, l'ex assessore Gennaro Nasti, siamo alla giunta lervolino, la seconda, per questo motivo ci finì davvero sotto inchiesta. La questione delle responsabilità va ben chiarita. Perché il paradosso è che non tocca a Palazzo San Giacomo valutare la qualità dell'aria, al Comune tocca prendere decisioni se questa non rientra in determinati parametri. E in quel caso se non si prendono provvedimenti si finisce nei guai con la legge. Ma se non si hanno i dati come sia fa decidere che strategia da mettere in campo? «La questione - racconta il vicesindaco e assessore all'Ambiente Tommaso Sodano - è seria - noi chiediamo continuamente all'Arpac la situazione. Ma non arrivano dati. Poi le centraline che non ci sono e la questione della gara non ci fanno dormire sonni tranquilli. Per decidere se chiudere o meno al traffico la città bisogna sapere cosa respiriamo». Il vicesindaco è chiaro, tuttavia Sodano non intende limitarsi alladenunciaeallo scambio epistolare con l'Arpac. «Sono cambiati i dispositivi del traffico quindi bisognerebbe rilevare l'aria in maniera diversa, non mi pare che all'Arpac si stiano muovendo in questa direzione. Il Comune sta valutando l'acquisto di un paio di centraline per metterle in punti particolari. Così da un lato avremo finalmente dei dati su cui lavorare anche se non tocca a noi fare questo lavoro e dall'altro capiremo se le centraline Arpac funzionino davvero». Insomma situazione difficile con il bel tempo e un vento molto scarso fatta eccezione per gli ultimi due giorni che non depongono a favore dello smaltimento dello smog e delle pm10. In queste ore circola tuttavia l'indiscrezione che al di là delle polveri sottili - che restano le più pericolose perla salute - bisogna tenere sotto controllo il benzene. Risulterebbe infatti, questo dato, ancor meno credibile degli altri. Di qui la necessità di verificare fino in fondo come stanno le cose. A Palazzo San Giacomo, come spesso ha sottolineato il sindaco Luigi de Magistris, si intende esercitare al massimo la funzione di prima autorità medica sul territorio. Un record difficilmente uguagliabile Napoli ce lo ha già e risale proprio al 2009 quando una delle inchieste sull'Arpac, quella che riguarda appunto Nasti, già era scoppiata. All'epoca Napoli assurse al ruolo di capitale dell'inquinamento da polveri sottili, per ben 195 giorni sui 35 fissati dalla legge. Nessuno però può essere sicuro che l'annus horribilis dell'inquinamento è stato il 2009, perché non si sa come stanno le cose oggi Le polveri sottili - giova ricordarlo - sono quelle rilasciate dalle auto, ma non solo. Per esempio bisogna capire al porto le tante navi che attraccano che effetto hanno sull'inquinamento dell'aria.

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