Emergenza sanitaria in città

Amianto, a Napoli 13mila esposti al rischio

LE ASL Hanno istituito delle Unità Operative Amianto per monitorare la situazione assistenziale degli ex esposti
DATI PREOCCUPANTI Il numero di coloro che presentano patologie da esposizione ad amianto purtroppo è in forte aumento
Nelle scorse settimane scoperte diverse lastre e pannelli tossici a Poggioreale e nell'area nord
14 novembre 2011
Fonte: Cronache di Napoli

Ne! 2001 la Regione approvò i Diano amianto relativo al a sorveglianza saniatria e al monitoraggio sul territorio di Maria Bertone
NAPOLI - Hanno pagato con la salute uno dei diritti più semplici e immediati che a ogni uomo deve essere garantito: il lavoro. E di lavoro si sono ammalati. Sono numerosi i campani ritenuti 'esposti' al rischio amianto: un apposito osservatorio regionale li sorveglia, da anni, per evitare che il mesotelioma, la patologia che aggredisce chi ha lavorato a contatto con quel metallo spesso letale, possa degenerare. Era il 2001 quando il consiglio regionale approvò il Piano Regionale Amianto che prevede la realizzazione di un piano di sorveglianza sanitaria a favore dei lavoratori ex esposti con l'obiettivo di diagnosticare precocemente le neoplasie polmonari correlate all'esposizione all' amianto. La sorveglianza viene svolta da specifiche "Unità Operative Amianto — Uoa" da costituire negli ambiti territoriali delle Asl di riferimento al fine di consentire l'arruolamento degli ex esposti in appositi registri. Il coordinamento scientifico è affidato al Registro regionale dei Mesoteliomi. Con un finanziamento di 5 milioni di euro nel 2008 sono state avviate le attività dell'Osservatorio: i numeri rilevati in ciascuna delle Asl campane sono impressionanti. 4797 gli esposti a rischio amianto nell'Asl Napoli 1, che scendono lievemente, a 4240, nell'Asl Napoli 2 Nord. 2772 i pazienti osservati nella Napoli 3 Sud. Numeri a tre cifre, nelle altre province: oltre ai 459 ex esposti di Terra di Lavoro, ci sono i 141 dell'Asl di Salerno e i 213 che delle Asl di Avellino e Benevento. In totale, in Campania sono 12.622 le vittime del dovere. Le attività delle Unità Operative Amianto istituite presso le Asl hanno sinora reclutato ed avviato gli ex esposti alle attività di monitoraggio assistenziale, che ha posto in evidenza talune criticità in alcune Aziende e, in particolare, presso le Asl Napoli 3 Sud e Salerno dove non sono state completate le attività nei tempi programmati. La Seconda Università degli Studi, pur avendo assicurato le attività di supporto scientifico previste dal progetto, ha incontrato una serie di difficoltà operative essenzialmente connesse al reperimento di locali idonei per lo svolgimento delle attività assistenziali ma la Regione sa che non può interrompere l'assistenza agli ex lavoratori per cui ha prorogato la convenzione e ha confermato il programma di sorveglianza presso il servizio di Medicina del lavoro della Sun l'Unità Operativa Amianto dell'Asl Napoli 1, polo' per tutti gli assistiti. Sono 497 i casi certi fmo ad oggi riscontrati in Campania ma i dati purtroppo sono destinati a crescere alla luce del periodo di latenza della malattia: gli epidemiologi prevedono nei prossimi anni un aumento delle malattie in individui in precedenza esposti in ambienti professionali ma anche domestici, dato questo che è da legare alle scoperte' effettuate nelle scorse settimane quando in alcuni quartieri di Napoli, soprattutto San Pietro a Patiemo e Poggioreale sono state ritrovate diverse lastre e pannelli di amianto lasciati in strada, sversati tra i rifiuti comuni, con buona pace della salute dei cittadini. Fatti quest'ultimi che danno un'indicazione della portata del problema. Mai come in tali casi un'emergenza.

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