I contratti delle ditte che si occupano della raccolta non termineranno come stabilito il 31 dicembre

Asìa, proroga di tre mesi ai privati

Il Comune intende assorbire i loro 650 dipendenti oltre a 300 Bros
Palazzo San Giacomo non dispone al momento delle risorse per l'operazione e ha chiesto il rinvio alle aziende in subappalto
12 novembre 2011 - Ciro Crescentini
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI - I contratti di subappalto privati dell'Asia, l'azienda per la raccolta dei rifiuti di proprietà del comune di Napoli in scadenza il prossimo 31 dicembre saranno prorogati fino a marzo del 2012. Lo rivelano fonti di Palazzo San Giacomo. "L 'internalizzazione delle attività e le assunzioni nella partecipata dei 650 lavoratori dipendenti delle ditte private non possono essere attuate, mancano le risorse economiche. Inoltre dobbiamo definire anche le procedure per la fusione di Asìa con Napoli Servizi"-spiega un dirigente comunale. L'ente di piazza Municipio tenterà di convincere le società Docks e Lavajet a mantenere i rapporti contrattali temporaneamente per altri tre mesi. Accetteranno la proroga contrattuale gli imprenditori privati? "Non è sicura la loro adesione, tra l'altro sono creditori di milioni di euro" - spiega il dirigente. Fino ad oggi, la partecipata comunale Asia, ha raccolto la spazzatura solo in un'area limitata di Napoli. Nell'estate del 2010, la precedente giunta di Rosa Russo Iervolino decise di esternalizzare le attività promuovendo una gara d'appalto (38 milioni di euro) suddividendo la città in cinque lotti, con clausola contrattuale che nessun concorrente poteva aggiudicarsene più di due. Due lotti di lavoro su cinque se li aggiudicò la Lavajet di Savona, uno la Docks di Genova, altri due l'Enerambiente. Ma arrivarono i colpi di scena. Enerambiente venne raggiunta da un'informativa antimafia firmata dalla prefettura di Venezia. Il Comune di Napoli e l'Asia decisero di rescindere il rapporto contrattuale in corso con l'azienda veneziana, procedendo alla revoca dei due lotti di appalto e alla loro redistribuzione: uno venne assegnato all'Asia, l'altro alla Lavajet. Tante le domande che meriterebbero risposte immediate. Perché un'azienda pubblica come Asìa, che ha in organico oltre duemila dipendenti, spende tante risorse e non riesce con i suoi mezzi ad effettuare direttamente questi servizi? Perché la controllata del comune di Napoli che ha un buco finanziario di 53 milioni di euro, negli ultimi anni ha deciso di subappaltare? Come sono state rispettate le regole delle trasparenza nella scelta delle aziende appaltatrici avendo scelto la procedura del massimo ribasso? Nonostante le promesse, finora non sono state ancora individuate soluzioni neanche per i lavoratori dei consorzi di bacino. E non finisce qui. Secondo alcune indiscrezioni trapelate dalla sede comunale potrebbero essere assunti in Asia circa centocinquanta precari Bros che dovrebbero occuparsi di raccolta differenziata, pulizia delle strade e delle caditoie disseminate in città. Altri 150 precari Bros potrebbero essere inseriti nella società partecipata provinciale Sapna. Come saranno selezionati? Dunque, l'amministrazione comunale di Palazzo San Giacomo non abolisce ancora gli appalti privati che costano circa cento milioni di euro ogni anno. Non solo. Il noleggio dei bobcat e di auto compattatori costa all'Asia un milione 400 mila euro. Rinviata la rivoluzione ambientale e amministrativa. E non decolla il programma mirato per "il porta a porta" in otto quartieri cittadini.

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