Gara deserta per l'inceneritore De Magistris: è un segnale positivo
NAPOLI — «Se nessuno ha presentato un'offerta per l'inceneritore è segno che anche gli imprenditori hanno capito che Napoli si sta orientando su un'altra strada in materia di rifiuti». Ieri il sindaco de Magistris è ritornato sulla vicenda del termovalorizzatore di Napoli est, 24 ore dopo la notizia che neppure un'offerta è pervenuta alla scadenza del bando. L'unica, di Ala, è stata consegnata a tempo scaduto. «So che nessuno — ha detto il sindaco — ha presentato una offerta nei termini previsti e questo è il dato giuridico». «C'è poi un dato politico molto interessante — ha proseguito —nonostante sia stata data grande pubblicità alla gara, nessuno si è presentato. Questo è il segno evidente che si ha consapevolezza della serietà del programma che stiamo portando avanti per una metodologia del rifiuto alternativa all'inceneritore». Ovvero: differenziata spinta col sistema del porta a porta, compostaggio o digestione anaerobica, trattamento a freddo. Proprio sul compostaggio dell'umido si giocherà la sfida del futuro, per l'amministrazione comunale. A valle di una differenziata spinta, infatti, occorre la disponibilità di impianti nei quali l'umido possa maturare e diventare fertilizzante. Attualmente quel po' di umido che si differenzia è spedito agli impianti fuori regione. Costa molto. Proprio a Napoli est, tramontata finalmente la prospettiva dell'inceneritore, si potrebbe dunque pensare — lo ha detto ieri il vicesindaco Sodano — ad un digestore anaerobico. O, ancor meglio, ad un impianto di compostaggio. De Magistris ieri ha anche commentato la necessità di una nuova ricapitalizzazione di Asia, della quale ha recentemente dato notizia il presidente dell'azienda, Raphael Rossi. «E una battaglia continua — ha detto — e ci sono stati problemi che si risolvono se c'è determinazione e volontà».