La polemica Il Pd attacca il primo cittadino «Poco credibile il suo no» Gli ambientalisti avviano la mobilitazione

«Napoli non decide in casa nostra pronti alle barricate contro l'impianto»

La reazione Pianese, sindaco di Giugliano «Abbiamo già pagato un alto prezzo per l'emergenza»
10 novembre 2011 - Tonia Limatota
Fonte: Il Mattino

GIUGLIANO. «Sul nostro territorio non decide il Comune di Napoli e ci opporremo in tutte le sedi alla scelta di delocalizzare a Giugliano il termovalorizzatore Napoli-est». Non lo manda a dire il sindaco Giovanni Pianese che, una volta appreso della ipotesi vagliata nel corso dell'incontro tra i rappresentanti di Provincia, Regione e del Comune di Napoli, subito ribadisce la propria contrarietà alla realizzazione in città dell'impianto di smaltimento dei rifiuti, ancora in fase di gara. A Giugliano sono esasperati. Per troppi anni hanno accolto le immondizie del capoluogo e di molte altre città della Campania. «E impensabile che altri soggetti decidano, in maniera superficiale ed irresponsabile, del destino del nostro territorio, specie dopo che una relazione dei tecnici della Procura che prospetta un punto di non ritorno sull'inquinamento delle falde acquifere se non partono immediatamente le azioni di bonifica», aggiunge il sindaco Pianese. Al Comune la tensione è forte. Gli amministratori per far valere le loro ragioni contrarie ad accogliere, nel territorio comunale l'impianto di termovalorizzazione finalizzato al trattamento delle ecoballe, gli amministratori sventolano un vecchio decreto legislativo che vieta con tutta evidenza ogni ulteriore impianto sul territorio di Giugliano. Intanto si infiamma il fronte politico. Feroci le critiche che arrivano dal Pd al primo cittadino. «Scelta assurda, risultato delle politiche arrendevoli di Pianese che non si è mai detto contrario all'inceneritore per Taverna del Re», attacca il segretario Giovanni Russo. Insomma, si apre una nuova fase della battaglia contro lo spettro di un inceneritore in città. Dell'ipotesi di costruirlo direttamente a Taverna del re, dove sono state accatastate sei milioni di ecoballe, dal 2006 al 2008, si parla da tempo. Gli ambientalisti sono alle prese con delle iniziative per sensibilizzare i residenti sulle ragioni del No. Anche sabato e domenica scorso i partiti della «PrimaVera politica» hanno allestito dei banchetti nelle piazze Gram-sci, piazza Matteotti, piazza Municipio e piazza Annunziata, e sul litorale per una sottoscrizione popolare. Finora hanno raccolto quasi duemila firme, mentre l'obiettivo è di cinquemila. «Chiediamo una commissione medico-scientifica composta da professionisti terzi ed imparziali - scrivono- che studi e riferisca degli effetti dell'incenerimento delle balle stoccate all'interno del sito denominato Taverna del Re e valuti le ipotesi alternative di smaltimento delle suddette "balle". Nel frattempo, il sindaco con questa presa di posizione tenta di recuperare il consenso calato rovinosamente tra i residenti sui ritardi della raccolta differenziata e sulle sue aperture del passato nei con-fronti dell'impianto, dopo una apertura al No mostrata in seguito alle proteste degli ambientalisti.

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