La Sapna: dobbiamo compiere accertamenti

Chiaiano, stop svernamenti la Provincia chiude il sito

"Vogliamo capire se sono stati usati materiali diversi rispetto a quelli dichiarati"
9 novembre 2011 - ANTONIO DI COSTANZO
Fonte: Repubblica Napoli

CHIAIANO, la Provincia alza bandiera bianca: vietato portare rifiuti nella discarica di Cupa del Cane. Lo stop al conferimento della spazzatura arriva da Giovanni Perillo, il direttore tecnico della Sapna, la società sotto il controllo di Palazzo Matteotti che si occupa della gestione del sito. «Abbiamo deciso di effettuare una serie di approfondimenti tecnici sul materiale utilizzato per la realizzazione dell'invaso. Non ci sono rischi di cedimento né pericoli: si tratta solo di una verifica perché vogliamo accertare se siano stati utilizzati mate -riali diversi rispetto a quelli dichiarati dalle imprese. Per fare un esempio: è come se ti trovi al volante di una "500" quando invece pensavi di aver acquistato una Ferrari. Puoi guidarla lo stesso senza pericolo, ma non è una Ferrari». La decisione determinerà il blocco dello sversamento di circa 80 tonnellate di spazzatura al giorno, per lo più proveniente da Marano, Mugnano e da alcuni quartieri di Napoli. La notizia è stata accolta come una vittoria dai comitati che datre anni combattono contro il sito e che, al contrario di quanto sostengono dalla Sapna, sono certi che sussistano gravi rischi perla salute. Da qui le dure proteste che si sono susseguite e che la scorsa settimana hanno portato a incidenti in piazza Matteotti dopo l'occupazione del consiglio provinciale. Il fatto che lo stop sia a tempo indeterminato, viene letto come il primo passo per la chiusura definitiva della discarica sulla quale la Procura ha aperto almeno due fascicoli. Il primo riguarda Ibi e Edil Carandente, le società che hanno realizzato il sito, sospettate di aver utilizzato materiale scadente. Il secondo, invece, coinvolge proprio la Sapna che avrebbe allargato l'invaso senza i necessari permessi. Questa inchiesta, in particolare, nasce anche dalle denunce dei comitati antidiscarica. «Abbiamo vinto una battaglia, ora dobbiamo vincere la guerra — afferma Antonio Mu-sella, uno dei portavoce dei comitati — quello che abbiamo sempre detto e denunciato (argilla scadente, cattiva captazione, allargamenti mascherati, esplosione di percolato) ora induce a fermare tutto per accertamenti, dopo che la magistra-tura ha fatto altrettanto». Lunedì a Santa Maria La Nova si terrà una nuova manifestazione.

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