Bomba Chiaiano stop ai veleni chiude la discarica

Allarme sicurezza ambientale nello sversatoio Il blocco dopo proteste e inchieste giudiziarie
9 novembre 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Alla fine la discarica di Chiaiano è stata chiusa dalla stessa Sapna che da mesi la gestiva. Dopo annidi proteste, di dibattiti, indagini e perizie, il direttore tecnico della società partecipata della Provincia di Napoli ha deciso di bloccare i conferimenti per permettere «una serie di approfondimenti tecnici nell'invaso», come ha detto lo stesso Perillo che ha poi spiegato: «Le foto scattate nel corso dei rilievi tecnici mi hanno convinto della necessità di fare ulteriori verifiche sulla qualità dell'argilla». E proprio il materiale utilizzato per impermeabilizzare il fondo della cava è uno degli elementi al centro dell'indagine dei pm della Dda Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio, che nel maggio dello scorso anno avevano disposto il sequestro parziale della discarica e una serie di rilievi, affidando all'ingegner Luigi Boeri una perizia di parte depositata qualche giorno fa. Del resto della vicenda aveva già riferito a maggio alla commissione d'indagine sul ciclo dei rifiuti presieduta dall'onorevole Gaetano Percorella, il comandante del gruppo tutela ambiente di Napoli, Giovanni Caturano. Il tenente colonnello aveva ricostruito anche le fasi di una gara di appalto che portò ad assegnare la realizzazione e la gestione del sito alla ditta che si era classificata al terzo posto, la Ibi Idroimpianti, un'azienda successivamente fulminata da un' interdittiva antimafia. L'azienda, a Palermo socia di un'impresa che vicina ai Buscemi per i lavori della discarica di Bellolampo, riuscì ad aggiudicarsi l'appalto dopo l'estromissione della Pescatore e la rinuncia della Daneco e subappaltò parte degli interventi alla Edilcar dei Carandente Tartaglia, un'altra azienda colpita da interdittiva antimafia dopo l'avvio delle indagini. «Dalle attività che avevamo aperto sulla società - ha spiegato Caturano alla commissione - si evincevano abbastanza chiaramente alcune situazioni anomale sulla conoscenza delle particelle che sarebbero state utilizzate come discariche, (note, ndr) con largo anticipo rispetto all'aggiudicazione della gara». E poi: «Ancora oggi all'interno della stessa (discarica, ndr), vi sono lavoratori delle società precedenti che sono stati assunti dalla Sapna, attuale direttrice della discarica di Chiaiano, a seguito dell'istituzione delle società provinciali». Lo stop allo sversatoio è stato deciso lunedì sera, come spiega la Provincia in un comunicato: «La decisione è stata presa - scrive l'amministrazio-ne di piazza Matteotti - al termine dell'incontro tenutosi ieri pomeriggio presso la provincia di Napoli tra i capigruppo consiliari, il presidente Rispoli, il presidente della commissione ambiente Bellerè, e il comitato antidiscarica di Chiaiano, per effettuare una serie di approfondimenti tecnici nell'invaso». Nel corso dell'incontro è stato anche deciso di convocare per il 14 novembre prossimo un consiglio provinciale mono-tematico. La scelta è stata accolta con grande soddisfazione dai comitati antidiscarica. Pietro Rinaldi, eletto nella lista «Napoli è Tua», espressione dei comitati, chiede ora la chiusura definitiva del sito: «La scelta di Sapna conferma tutte le nostre ragioni. Sappiamo che i documenti della Regione Campania e della Provincia di Napoli parlano di un invaso che ha già raggiunto i limiti di capienza, ma soprattuto sappiamo che da troppo tempo i cittadini di quell'area soffrono disagi insopportabili». Soddisfatti anche il presidente del Consiglio provinciale di Napoli, Luigi Rispoli e quello dell'ottava municipalità, Angelo Pisani che per venerdì ha organizzato una seduta monotematica del consiglio per chiedere la bonifica del sito. A loro voltai Verdi con Francesco Borrelli chiedono di allargare le verifiche a tutta l'area nord di Napoli.

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