Termovalorizzatore Napoli est, si farà a Giugliano
NAPOLI (c.c.) - Il comune di Napoli, l'amministrazione provinciale e la giunta regionale della Campania avrebbero raggiunto ufficiosamente un'intesa per costruire un termovalorizzatore a Giugliano e cancellata' l'ipotesi di realizzare un altro impianto a Napoli Est. Lo rivelano indiscrezioni trapelate dal Palazzo Matteotti'. E a quanto pare, l'intesa sarebbe stata raggiunta anche per la gestione. Un'associazione temporanea composta da Sapna e Neam (gruppo Asia) potrebbe candidarsi per la realizzazione e la manutenzione dell'opera. La scelta di costruire il termovalorizzatore nel comune flegreo è prevista nel piano regionale ed è una soluzione ufficialmente indicata all'Unione Europea. L'impianto servirebbe a smaltire le ecoballe abbandonate da otto anni nel sito di Taverna del Re. La realizzazione dell'impianto sarà preceduta dalla bonifica dell'area utilizzando 47 milioni di euro per la messa in sicurezza di tutti i siti inquinati. L'obiettivo è di rimuovere 900mila tonnellate di percolato. Poi via libera alla distruzione delle ecoballe. Si prevedono iniziative di lotta da parte dei cittadini residenti. Pronta la controffensiva dei comitati di Giugliano che da anni si mobilitano per ottenere una seria bonifica dell'area e che vedono la realizzazione di un inceneritore nel Comune come un colpo di grazia. Chiedono le dimissioni dei consiglieri che sono favorevoli alla decisione partorita assieme alla provincia e con la legittimazione' della Regione. I cittadini di Giugliano durante gli ultimi sette anni hanno visto l'esproprio delle campagne per dare posto alle ecoballe, già giudicate "irregolari", ed ora per tutta risposta vivranno accanto all'impianto che dovrà liberarli di uno dei più grandi danni ambientali della regione, che però nessuno di loro ha voluto. "Nel nostro piano regionale - ha spiegato recentemente l'assessore regionale all'ambiente Giovanni Romano - abbiamo indicato due soluzioni alla Ue: il termovalorizzatore di Giugliano, in sostituzione di quello di Santa Maria la Fossa, ipotesi già avallata dalla Commissione europea".