Commissione Bonifiche Depuratore Asi Giugliano, «pacco» da 7 milioni

Chiuso per miasmi L'impianto di Giugliano
8 novembre 2011 - F.G.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — «Amarezza e rabbia: lo scempio del depuratore della zona ASI di Giugliano non può che suscitare questi sentimenti». Parole di Antonio Amato, il presidente della commissione regionale per le Bonifiche, al termine del sopralluogo che ha effettuato ieri insieme a Corrado Gabriele, Mafalda Amente ed Anita Sala, anch'essi parte della commissione. L'impianto è costato 18 miliardi di vecchie lire — un finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno — ed è entrato in funzione nella primavera del 1999. Chiuso tre mesi più tardi, non ha mai più riaperto. Oggi è poco più di un rottame che cade a pezzi. L'appalto, fu aggiudicato al raggruppamento d'imprese costituito da Halltsman Philip e da Iter, società, quest'ultima, ravennate. Subappalti divisi tra Mercadante, Cmsi per le componenti meccaniche (gruppo Gallo) e Colna per l'elettronica. Inaugurazione nei 1999, ma fu un disastro. Dall'impianto provenivano giorno e notte odori nauseabondi. Cera chi li attribuiva ad errori di progettazione e chi all'immissione di scarichi non a norma da parte di alcune delle realtà produttive dell'area di sviluppo industriale. Novanta giorni di inferno, tra le proteste furibonde di chi viveva in quella zona, fino a quando una ordinanze del sindaco di Giugliano impose la chiusura. Poi il fallimento di Halltsmann e un un contenzioso giudiziario tra la Iter e 1'Asi circa le responsabilità dei miasmi provocati dal depuratore. L'impianto, che avrebbe dovuto depotenziare la carica inquinante dei reflui industriali diretti al depuratore di Cuma,non ha mai più funzionato. Le imprese dovrebbero nel frattempo essersi dotate di piccoli impianti autonomi, ma la commissione Bonifiche ha seri dubbi e sollecita l'Arpac a verifiche stringenti.

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